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Alt ai furbetti-residenti con auto targata all’estero

Vietato circolare con targa estera, se si risiede in Italia.
Se il mezzo è in leasing o a noleggio, basta avere a bordo una dichiarazione della società intestataria del mezzo per essere in regola.
Vengono modificati gli articoli 93 e 132 del Codice della strada.
Nell’articolo 93 sono inseriti nuovi commi. Il primo vieta di circolare in Italia con un veicolo immatricolato all’estero, a chi abbia la residenza nel Paese da oltre 60 giorni. Il secondo stabilisce le eccezioni, valide solo se a bordo c’è un documento di data certa firmato dall’intestatario del mezzo, da cui «risulti il titolo e la durata della disponibilità del veicolo»:
– utilizzo di veicolo in leasing o in locazione senza conducente (noleggio), se lo si prende da un operatore costituito in un altro Stato Ue o See (Spazio economico europeo) e senza sede secondaria o effettiva in Italia;
– veicolo dato in comodato da un’impresa Ue o See (che non ha in Italia sedi secondarie o effettive) a suo lavoratore o collaboratore.
Chi viola il divieto, oltre a pagare una sanzione amministrativa di almeno 712 euro, dovrà tenere il mezzo in deposito e immatricolarlo in Italia entro 180 giorni, scaduti i quali scatterà la confisca. In alternativa, pagata la sanzione, vanno consegnate targhe e documenti alla Motorizzazione chiedendo il foglio di via e la targa provvisoria per portare il veicolo fuori Italia.
Chi ha un mezzo in comodato ma non ha a bordo il documento che ne attesta la disponibilità dovrà pagare 250 euro ed esibirlo entro 30 giorni; nel frattempo scatterà un fermo amministrativo.
Nell’articolo 132 sono aggiunti l’obbligo di rimpatriare consegnando targhe e documenti esteri dopo un anno dall’importazione se non c’è stata la reimmatricolazione in Italia.
 
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@ Beneggi e Associati | Commercialisti al servizio delle imprese | Meda | Milano

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