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Assegni, clausola "non trasferibile"

Utilizzare con cautela i vecchi carnet di assegni, privi della stampigliatura “non trasferibile”, nell’attesa di un decreto legislativo: questa è la situazione all’indomani dell’allarme causato dalle sanzioni su assegni bancari “trasferibili”.
Le Ragionerie dello Stato chiedono oggi di pagare un’oblazione di 6mila euro per evitare le sanzioni antiriciclaggio (Dlgs 231/2007) a chi ha emesso o incassato assegni privi dell’annotazione “non trasferibile”.
L’oblazione di 6mila euro, da pagare entro 60 giorni, elimina il rischio di procedure più complesse che possono terminare con sanzioni da 3mila a 50mila euro.
In particolare, chi ha ricevuto l’assegno non trasferibile e si trova segnalato per un’operazione ritenuta anomala, può avere interesse a eliminare la procedura stessa: l’infrazione, infatti, fa sorgere un dubbio di antiriciclaggio anche se l’operazione sospetta ha una matrice molto banale (un vecchio assegno privo della stampigliatura “non trasferibile”).
Una volta pagata l’oblazione di 6mila euro, la procedura non è più reversibile e quindi, se sopravverrà una norma che riduca la sanzione, non è possibile approfittarne.
Per l’antiriciclaggio operano infatti principi già collaudati nell’applicazione della legge 689/1981 e cioè l’impossibilità di far valere eventuali circostanze favorevoli.
Se non vi è un motivo specifico per pagare subito l’oblazione, si può contare su tempi lunghi, di circa un anno (sempre che non sopravvenga una modifica legislativa).
Un’ultima osservazione sui rapporti tra chi ha pagato e chi ha incassato l’assegno: il debito pagato con assegno “trasferibile” è comunque saldato, anche se chi ha ricevuto l’assegno deve pagare una sanzione.
Secondo la norma sull’antiriciclaggio, è negligente anche chi ha incassato senza rendersi conto che l’assegno era trasferibile.
Saranno probabilmente proprio gli imprenditori che hanno incassato l’assegno senza accorgersi della sua trasferibilità, ad aver interesse a un’oblazione immediata di 6mila euro, per evitare le insidie dell’antiriciclaggio.
Viceversa, chi ha emesso l’assegno può contare su sanzioni inferiori e non immediate. Nell’attesa di una norma di sanatoria, è prevedibile che i vecchi blocchetti di assegni vengano definitivamente accantonati.

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