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Bonus pubblicità

Imprese e professionisti potranno godere di un credito di imposta sulle spese effettuate per le campagne pubblicitarie su quotidiani, periodici, emittenti televisive e radiofoniche.
Il credito d’imposta potrà essere richiesto dalle imprese (a prescindere dalla forma giuridica) e dai lavoratori autonomi (intendendo anche i professionisti).
L’agevolazione in commento si applica agli investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.
Sembra, al momento, non esserci alcun limite in termini di strumento pubblicitario utilizzato: si può scegliere, quindi, sia il canale scritto che visivo, sia locale che nazionale, sia analogico che digitale.
I dettagli tecnici del credito d’imposta saranno oggetto di un decreto attuativo il quale, appunto, entrerà più nel dettaglio definendo in maniera puntuale gli investimenti che danno accesso al beneficio, i casi di esclusione, le procedure di concessione e di utilizzo del beneficio, la documentazione richiesta, le modalità di controllo.
Il credito d’imposta, concesso nella misura del 75%, elevato fino al 90% per microimprese, Pmi e startup innovative, prevede un tetto massimo che sarà stabilito annualmente con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
Il credito d’imposta sarà calcolato come differenza con l’ammontare degli investimenti effettuati sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente e sempre che quelli dell’anno oggetto di agevolazione siano almeno superiori dell’1% rispetto a quelli dell’anno prima.
Pertanto, ai fini del calcolo, sarà necessario:
• verificare inizialmente gli investimenti (investimenti anno n maggiori di investimenti anno n-1);
• superata tale verifica, calcolare il credito d’imposta (credito d’imposta = al 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati).
Affinché le spese di rappresentanza e pubblicità sostenute da professionisti e imprenditori possano essere portate in deduzione è necessario che esse rispondano al principio di inerenza, secondo il quale deve esistere una correlazione imprescindibile tra la spesa sostenuta e il ricavo ottenuto.
Per le microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative, la misura del credito d’imposta è pari al 90%, fermo restando i requisiti detti in precedenza (investimenti superiori a quelli precedenti e calcolo sul differenziale).

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