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Cessioni intra-Ue, nuovo sistema probatorio

Il processo di riforma del sistema Iva diretto alla creazione dello “spazio unico europeo”, la cui nascita ufficiale segna la data del 1° luglio 2022, è in continuo divenire. 

Per dare una visione d’insieme allo stato attuale del diritto europeo sull’Iva, i dottori commercialisti sono intervenuti con un documento che ha il merito di affrontare le principali novità che sono state introdotte o che saranno introdotte da qui al 2022. I temi trattati vanno dai rimedi alle frodi Iva al commercio elettronico transfrontaliero, dalle aliquote al regime delle piccole imprese, dalla disciplina del call of stock alle prove delle cessioni intraUe. In particolare, quest’ultima questione è fortemente sentita dalle aziende che operano con l’estero essendo molto spesso oggetto delle contestazioni dell’amministrazione finanziaria in fase di verifica. 

Dal 1° gennaio 2020 l’iscrizione al Vies sarà un requisito obbligatorio per effettuare operazioni intra-Ue.

L’entrata in vigore della norma europea non determinerà nella pratica delle novità in termini di documentazione necessaria e sufficiente della cessione intra-Ue rispetto a quella già indicata dalla prassi. In realtà, le nuove norme che giungono dall’Europa sono molto più esaustive e puntuali rispetto al set documentale ricostruibile sulla base degli orientamenti domestici e introduce una vera e propria presunzione, particolarmente invasiva se non rispettata. Sarà, pertanto, ad esse che l’operatore nazionale da qui a pochi mesi dovrà far riferimento e nel caso di violazione non saranno ammesse prove contrarie.


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