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Conciliazione, nulla se firmata sotto minaccia di un danno

Il verbale di conciliazione con cui un dipendente rinuncia a ogni potenziale rivendicazione nei confronti del datore di lavoro è nullo se viene sottoscritto sotto la minaccia di un danno ingiusto. 

Quale che sia la forma con la quale si manifesta, secondo la Corte, la minaccia è motivo di annullabilità del contratto se è specificamente diretta a estorcere la firma dell’accordo, incidendo in modo decisivo sulla libertà di autodeterminazione del soggetto che, altrimenti, non avrebbe sottoscritto.

La semplice sussistenza di pronunce di questo tipo deve essere tenuta in conto dalle imprese, che devono porre molta attenzione al contenuto delle comunicazioni inviate ai dipendenti al momento della negoziazione di un accordo transattivo.


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@ Beneggi e Associati | Commercialisti al servizio delle imprese | Meda | Milano

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