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E-fattura, adesione alla consultazione fino al 2 marzo 2020

Al fine di completare gli interventi tecnici necessari al recepimento della conservazione delle e-fatture per 8 anni da parte dell’agenzia delle Entrate, introdotta dal collegato fiscale alla legge di Bilancio 2020, è stato prorogato dal 20 dicembre 2019 al 2 marzo 2020 il termine ultimo per effettuare l’opzione della consultazione le fatture elettroniche ricevute nel proprio Entratel o Fisconline. Con questa proroga i contribuenti persone fisiche dovranno però attendere ancora fino al 3 marzo 2020 per vedere le proprie fatture private (con il solo codice fiscale) nel sito delle Entrate.

Il decreto fiscale prevede che i file delle fatture elettroniche acquisiti dallo Sdi, completi di tutte le relative informazioni, comprese quelle sulla «natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi», saranno memorizzati fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento, ovvero fino alla definizione di eventuali giudizi, a prescindere dall’adesione al servizio di «consultazione e acquisizione delle fatture elettroniche o dei loro duplicati informatici».

Per i soggetti Iva, tutti i dati delle e-fatture emesse o ricevute sono già consultabili in Fisconline o Entratel, senza alcuna adesione a questo servizio. Per loro la mancata adesione comporterà, dopo l’avvenuto recapito della fattura al destinatario, la cancellazione da parte dell’Agenzia dei dati dei file delle fatture elettroniche e la memorizzazione solo dei «dati fattura» (quindi, non la natura, qualità e quantità dei beni e dei servizi).

Per i privati-consumatori finali, invece, le fatture elettroniche ricevute (intestate al codice fiscale) potranno essere visibili in Fisconline solo previa adesione al servizio, da effettuare, dal 1° luglio 2019 ed entro il 2 marzo 2020, nella sezione «Le tue fatture» all’interno di Fisconline. Ma anche se l’adesione avviene oggi, l’xml sarà visibile solo dal 3 marzo 2020. Va ricordato, comunque, che i fornitori sono obbligati a consegnare loro una copia (su carta o digitale) della fattura xml che hanno inviato al Sdi o che dicono di aver inviato.

I privati consumatori, quindi, dovranno attendere ancora per visionare gli xml in Fisconline, ma ciò sta creando problemi agli stessi, in quanto non hanno la certezza che la fattura, ad esempio, per una ristrutturazione edilizia, sia stata effettivamente inviata allo Sdi da parte del fornitore. È in ritardo, quindi, la raccolta della documentazione da consegnare il prossimo anno al proprio professionista di fiducia per la stagione dichiarativa 2020 relativa ai redditi 2019. I contribuenti sono in possesso di alcune prove di pagamento (ad esempio, i bonifici «parlanti») ma manca la certezza documentale del costo deducibile e/o detraibile.


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