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Gestione separata, più oneri contributivi per collaboratori e amministratori

L’art. 7 della legge 81/2017 (c.d. Jobs Act dei lavoratori autonomi e lavoro agile) ha reso strutturale, con decorrenza 1° luglio 2017, la disoccupazione per alcune tipologie di collaboratori iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata INPS, con copertura finanziaria garantita da un contributo pari allo 0,51%.
La nuova contribuzione si aggiunge a quella già esistente per IVS (contributi pensionistici) e per le assistenze (malattia, ANF e maternità).
A decorrere dal 1° luglio 2017, la contribuzione dovuta (l’obbligo di versamento spetta al committente) per i collaboratori (2/3 committente – 1/3 collaboratore), privi di altra copertura previdenziale obbligatoria, non pensionati e non titolari di partita IVA (iscritti esclusivamente alla gestione separata), è aumentata di 0,51 punti percentuali portando la contribuzione complessiva al 33,23%.
L’Inps ha precisato che anche la nuova contribuzione aggiuntiva dello 0,51% dovuta per la DIS-COLL deve essere ripartita 2/3 committente e 1/3 collaboratore.
Questa precisazione Inps coinvolge anche gli amministratori che pur essendo esclusi dalla prestazione si vedranno trattenere dal compenso anche la quota per la DIS-COLL e le società che dovranno versare una contribuzione aggiuntiva, sostanzialmente di solidarietà.
Per i soggetti, ai quali si applica l’aumento dello 0,51%, i committenti possono adeguarsi immediatamente oppure regolarizzare la posizione, per i mesi di luglio, agosto e settembre (senza somme aggiuntive), entro il 16 ottobre 2017, mod. F24 (CXX), e entro 31 ottobre per quanto riguarda da denuncia UniEmens.

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