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Imu, scatta il taglio per i capannoni

Via libera definitivo del Senato al decreto crescita. Per il provvedimento, atteso in Gazzetta per sabato 29 giugno e destinato a entrare in vigore il 30, si apre la fase dei provvedimenti attuativi. 

Tra le misure subito operative c’è il primo taglio sull’Imu pagata su capannoni e immobili strumentali. 

La deducibilità da Ires e Irpef passa subito, per il 2019, dal 40 al 50%. Poi salirà ulteriormente: 60% nel 2020 e il 2021, 70% nel 2022 fino alla deducibilità totale (100%) nel 2023. La deducibilità maggiore per il 2019 potrà essere fatta valere già quest’anno in sede di acconto usando il metodo previsionale. 

Scatta subito anche il contratto di espansione, uno strumento (sperimentale fino al 2020) per supportare le aziende con oltre mille unità lavorative che devono affrontare un progetto di riorganizzazione con ammortizzatori sociali e uno scivolo verso la pensione di cinque anni con l’obbligo di nuove assunzioni a tempo indeterminato e la riqualificazione del personale.

Tra le norme in attesa della fase due, per rendere operativo il riconoscimento della pensione di inabilità ai soggetti con malattie professionali per l’esposizione all’amianto servirà un decreto del ministero del Lavoro, di concerto con l’Economia, da varare entro i prossimi 60 giorni. 

Per i criteri di assegnazione delle risorse e le modalità operative del Fondo «salva-opere» servirà un decreto delle Infrastrutture, di concerto con l’Economia da adottare entro trenta giorni della legge di conversione. 

Legati a provvedimenti attuativi anche gli incentivi alle Pmi per la digitalizzazione, i voucher per chi brevetta, il registro Marchi storici, le agevolazioni per chi investe nei fondi Eltif.

Tra le norme già operative il 1° maggio, con l’entrata in vigore del Dl, c’è l’intervento sull’immunità per i vertici dell’ex Ilva (abolizione dopo il 6 settembre 2019). 

Ma anche la reintroduzione in formato ridotto del superammortamento fiscale al 130% (retroattivamente dal 1° aprile e fino al 31 dicembre 2019) con un tetto di investimenti a 2,5 milioni. 

Stesso termine per la cosiddetta mini Ires, poi modificata da un emendamento alla Camera: l’aliquota Ires sugli utili accantonati scenderà, dal 2023, al 20%. Per il quadriennio 2019-2022, la mini Ires si attesta dall’attuale 24% al 22,5; 21,5; 21 e 20,5%. 

Tra le novità in vigore con la legge di conversione ci sono la stretta sugli affitti brevi tipo Airbnb, anche se l’applicazione operativa è demandata a un decreto attuativo, l’estensione ai professionisti del Fondo per le vittime di mancati pagamenti e l’estensione degli incentivi per le moto e i ciclomotori “verdi” a tutti i modelli, a prescindere dalla potenza, e alle microcar. 

Il Parlamento ha anche modificato la norma sul rientro dei cervelli, estendendola ufficialmente ai calciatori anche se con aliquota ridotta al 50%.

Entrano subito in vigore con la legge di conversione le misure sulla fattura elettronica – dal 1° luglio sarà di 12 giorni il termine per emettere la fattura rispetto alla data dell’operazione – e su scontrini e ricevute telematiche (sempre dal 1° luglio sarà di 12 giorni il termine per trasmettere scontrini e ricevute telematiche alle Entrate rispetto alla data dell’operazione). 

Stesso discorso per la riapertura dei termini per aderire fino al 31 luglio 2019 a rottamazione-ter e saldo e stralcio e per le pagelle fiscale. In quest’ultimo caso tutti i termini per versare le imposte che scaturiscono dalle dichiarazioni dei redditi e Irap ma anche l’Iva per ditte, società e professionisti obbligato a compilare gli Isa e per i soggetti collegati sono prorogati al 30 settembre. 

Con l’entrata in vigore della legge di conversione al via anche le novità su trasmissione del modello Redditi e Irap (il termine per l’invio telematico è spostato a regime dal 30 settembre al 30 novembre) e sulla dichiarazione Imu-Tasi (termine di invio prorogato a regime dal 30 giugno al 31 dicembre).


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