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Indennità 600 euro: beneficiari e procedure, ultime novità

Le domande per usufruire della prestazione “indennità 600 euro” potranno essere presentate a partire dal primo aprile 2020 (no click day). I beneficiari potranno accedere alle prestazioni attraverso la modalità telematica, ossia attraverso il portale dedicato all’INPS, un accesso riconosciuto con delle specifiche credenziali, quali:

  • il beneficiario dispone di un PIN dispositivo INPS;
  • il contribuente dispone di un SPID di livello 2 o superiore;
  • il beneficiario dispone di una Carta di Identità Elettronica 3.0 (CIE);
  • il contribuente dispone di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

 

Per i soggetti che già dispongono delle credenziali di accesso possono accedere al portare e richiedere la prestazione. Per i cittadini che non sono posseggono le credenziali di accesso, l’INPS ha attivato delle procedure semplificate, precisando che:

  • per contrastare l’emergenza da Covi-19, l’Istituto ha disposto delle modalità semplificate che garantiscono l’accesso ai cittadini alle prestazioni di sostegno;
  • al fine di consentire l’accesso facilitato alla procedura telematica, l’Istituto si è attivato per fornire un PIN dispositivo immediato attraverso il semplice riconoscimento a distanza.

 

Il cittadino può ottenere il Pin attraverso varie modalità, quali:

  • in via telematica collegandosi al sito dedicato all’INPS e, accedere al servizio di “Richiesta PIN”;
  • contattando il Contact Center al numero verde 803 164 (rete fissa servizio gratuito), o allo 06 164164 (rete mobile servizio a pagamento).

 

L’Istituto invia al cittadino un codice di 8 cifre del Pin attraverso sms o mail. Ottenuto il Pin il cittadino può compilare la domanda online della prestazione per richiedere l’indennità da 600 euro, oppure, può accedere al servizio di voucher disposto per baby sitting. Nel caso in cui entro 12 ore l’Istituto non trasmette parte del Pin, il cittadino deve contattare il Contact Center, affinché venga convalidata la richiesta. L’INPS si sta azionando per consentire il rilascio del PIN dispositivo attraverso il riconoscimento del cittadino a distanza, un servizio coordinato attraverso il Contact Center.

 

L’Inps, con la collaborazione di Poste Italiane e degli Istituti di credito ai quali è contrattualmente affidato il servizio di pagamento delle prestazioni, ha accelerato l’adozione di sistemi informatici per la validazione degli strumenti di pagamento in modalità telematica. Il sistema “Data Base Condiviso” consente quindi, prima dell’accredito delle somme erogate per conto dell’Istituto, di verificare la coincidenza fra i dati identificativi del titolare della prestazione e quelli dell’intestatario/cointestatario dello strumento di riscossione (conto corrente, libretto di risparmio dotato di Iban, carta prepagata ricaricabile dotata di Iban). Rimangono inalterate invece le indicazioni operative in vigore per i beneficiari di prestazioni a sostegno del reddito erogate su conti correnti esteri.

 

Porte aperte all’indennità di 600 euro per i soci di società di persone o di capitali a condizione che gli stessi siano iscritti alle gestioni speciali dell’Inps (artigiani e commercianti).

 

Gli agenti e rappresentanti di commercio potranno accedere, assieme a tutti gli altri soggetti iscritti alle casse di previdenza private, alle agevolazioni previste dall’articolo 44 del Cura Italia che istituisce un fondo per il reddito di ultima istanza al fine di garantire misure di sostegno al reddito sia per i lavoratori dipendenti che per quelli autonomi.

 

Il sostegno al reddito dei lavoratori autonomi e professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria, danneggiati dall’emergenza Coronavirus, è costituito da un’indennità per il mese di marzo pari a 600 euro. Questo importo sarà riconosciuto:

  • ai lavoratori che abbiano percepito, nell’anno di imposta 2018, un reddito complessivo non superiore a 35mila euro;
  • ai lavoratori che, sempre nell’anno di imposta 2018, abbiano percepito un reddito complessivo compreso tra 35mila e 50mila euro e abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività autonoma o libero-professionale di almeno il 33% nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019, sempre a causa del virus COVID-19.

 

Le domande per l’ottenimento dell’indennità possono essere presentate da professionisti e lavoratori autonomi presso gli enti di previdenza ai quali sono iscritti.

 

Per aiutare i propri iscritti in questo periodo di emergenza la Fondazione Enpam, l’ente di previdenza della categoria, ieri ha deliberato di destinare fino a 300 milioni come aiuto concreto e immediato a circa 130mila medici e odontoiatri che lavorano con partita Iva. Per avere diritto all’aiuto è necessario essere in regola con i contributi previdenziali, aver versato nel 2019 i contributi relativi ai redditi 2018 e aver subito, dopo il 21 febbraio 2020, una contrazione almeno del 33% del fatturato rispetto all’ultimo trimestre dello scorso anno. La misura è destinata sia a chi esercita unicamente come libero professionista sia a chi svolge la libera professione in parallelo ad attività in convenzione o come dipendente, ma per questi ultimi l’assegno sarà ridotto. Quindi i mille euro andranno a chi versa l’aliquota intera, pari al 17,5%, per gli altri l’importo sarà proporzionale all’aliquota versata.

 

In arrivo 4,3 miliardi per la liquidità dei comuni, più 400 milioni destinati ai sindaci per consentire l’erogazione di buoni spesa ai cittadini più bisognosi o la distribuzione diretta di generi alimentari e di prima necessità. I 400 milioni finalizzati alla distribuzione di buoni spesa e generi alimentari saranno erogati direttamente ai comuni sulla base della dimensione demografica e dell’indice povertà, in attesa del decreto legge di aprile.


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