Infortunio sul lavoro

La condotta del lavoratore che si sia allontanato dalla propria abitazione e abbia ripreso a compiere attività della vita privata – la cui gravosità non è comparabile a quella di una attività lavorativa piena – non è idonea a configurare un inadempimento ai danni dell’interesse del datore di lavoro, dovendosi escludere che gravi in capo al lavoratore l’onere di provare, a ulteriore conferma della certificazione medica, la perdurante inabilità temporanea rispetto all’attività lavorativa, laddove è a carico del datore di lavoro la dimostrazione che, in relazione alla natura degli impegni lavorativi attribuiti al dipendente, il suddetto comportamento contrasti con gli obblighi di buona fede e correttezza nell’esecuzione del rapporto di lavoro.

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Tiziano Beneggi

Gennaio 5, 2016

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