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Jobs Act

Il Consiglio dei Ministri del 12 marzo scorso ha approvato un atto di indirizzo del premier Renzi, che prelude a una serie di provvedimenti attuativi che dovrebbero essere operativi entro la fine di maggio.
Il decreto legge prevede le seguenti misure:
• contratto a termine: viene elevata da 12 a 36 mesi la durata del primo rapporto di lavoro a tempo determinato acausale, fissando il limite massimo del 20% per l’utilizzo dell’istituto. Il contratto a tempo determinato è prorogabile più volte entro il limite dei tre anni qualora sussistano ragioni oggettive e si faccia riferimento alla stessa attività lavorativa;
• apprendistato: si prevede il ricorso alla forma scritta per il solo contratto e patto di prova e non più per il piano formativo individuale. La retribuzione dell’apprendista, per la parte riferita alle ore di formazione, è pari al 35% della retribuzione del livello contrattuale di inquadramento. Per il datore di lavoro viene eliminato l’obbligo di integrare la formazione di tipo professionalizzante e di mestiere con l’offerta formativa pubblica, che diventa un elemento discrezionale.
• la smaterializzazione del Durc.
Le deleghe prevedono interventi in tema di ammortizzatori sociali, servizi per il lavoro e politiche attive, semplificazione di procedure e adempimenti, riordino delle forme contrattuali, conciliazione dei tempi di lavoro con le esigenze genitoriali.

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