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Mobili agevolati solo con nuovi lavori

Il bonus mobili, versione 2017, diventa più selettivo: nella legge di bilancio non c’è una secca proroga della detrazione Irpef del 50% già riconosciuta per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici collegato alla manutenzione straordinaria. Questa possibilità resta per tutto il 2017, ma solo per acquisti abbinati a interventi edilizi iniziati dal 1° gennaio 2016.
Mentre le spese di arredamento sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2016 spettano a chi beneficia del 50% “edilizio” per lavori che siano almeno di manutenzione straordinaria e che siano stati pagati dal 26 giugno 2012 (data in cui il 36% è stato aumentato al 50%).
Ma come si potrà documentare che i lavori sono iniziati nel 2016? Nessun problema, ovviamente, per i cantieri avviati con titoli abilitativi protocollati dall’ufficio comunale (Dia, Scia, Cil o Cila eccetera). Per le attività in edilizia libera, le Entrate hanno chiarito che in questo caso è sufficiente una autocertificazione «in cui deve essere indicata la data di inizio dei lavori» e occorre «attestare che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili». Un documento da esibire solo su richiesta.
Invariate restano le altre condizioni per la detrazione del 50% sugli arredi. Agevolato è l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore ad A+, (A per i forni), destinati ad arredare l’immobile oggetto della ristrutturazione.
Invariato il tetto alla spesa agevolata, pari a 10mila euro. Il recupero avviene in dieci rate annuali. Per i pagamenti non occorre più il bonifico parlante, ma ne basta uno “standard”; inoltre, si può usare bancomat e carta di credito (no a contanti e assegni).
Nella stretta 2017 è finita anche l’altra agevolazione che consentiva alle giovani coppie under 35 di usufruire del bonus mobili (fino a 16mila euro) anche senza collegarlo a un intervento edilizio agevolato. Questo bonus scompare dal 2017.

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