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Nuova Sabatini, impianti a basso impatto ambientale

Si tratta di un aiuto destinato a sostenere le Mpmi, senza esclusione di settore, se non per i comparti delle attività finanziarie e assicurative. 

Oggetto dell’agevolazione sono gli investimenti in beni strumentali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware, o immateriali, come software e tecnologie digitali, a uso produttivo), anche se eseguiti attraverso leasing finanziario. 

Il beneficio è prima di tutto legato al riconoscimento di un finanziamento/leasing finanziario, concesso da banche e intermediari finanziari aderenti alla convenzione Cdp-Abi-Mise, che copre il 100% dell’importo degli investimenti candidati agli aiuti, con una durata massima (comprensiva di un periodo di preammortamento non superiore a dodici mesi) di cinque anni, decorrenti dalla data di stipula del contratto di finanziamento o, nel caso di leasing finanziario, dalla data di consegna del bene. 

Per aver accesso ai benefici di legge, l’investimento non potrà essere inferiore a ventimila euro. Il tetto massimo di spesa per ogni beneficiario è fissato a quattro milioni, importo che può essere frazionato in più iniziative di acquisto. A fronte dei finanziamenti, le imprese beneficiarie potranno fruire di un contributo in conto impianti, a copertura di parte degli interessi a loro carico. 

L’aiuto, per gli investimenti ordinari, è pari all’interesse calcolato, in via convenzionale, al tasso del 2,75% su un finanziamento di cinque anni e d’importo equivalente a quello concesso dalla banca o intermediario finanziario aderente alla convenzione. Per le imprese che investono, invece, in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti la percentuale è incrementata del 30% ed è, pertanto, pari a 3,575%. 

Ebbene, la legge di Bilancio aumenta prima di tutto il plafond delle risorse destinate all’incentivo, che sono incrementate di 105 milioni di euro per il 2020, 97 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024 e 47 milioni di euro per l’anno 2025. 

Una quota pari al 30% delle maggiori risorse è destinata a sostenere l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature in tecnologie digitali, quali gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification (Rfid) e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti. Ben 60 milioni delle maggiori risorse messe in campo saranno ad appannaggio di micro e piccole imprese che effettuano gli investimenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, grazie ad uno spread della percentuale del contributo che passa dal 30% al 100% di quello base.

Il 25% delle maggiori risorse, poi, andrà a micro, piccole e medie imprese per l’acquisto, anche mediante leasing, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. Queste caratteristiche dovranno essere certificate dal fornitore dei beni e dei servizi o da un professionista indipendente.


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