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Onlus, operativo il social bonus

Con l’entrata in vigore del Codice del terzo settore e del decreto sull’impresa sociale è stata avviata la prima fase di attuazione della riforma, che interesserà circa 300mila enti no profit ora iscritti nei vari registri, i quali dovranno adeguarsi alle nuove regole in vista della istituzione del Registro unico nazionale del terzo settore.
Le disposizioni attualmente vigenti ai fini delle imposte sui redditi resteranno efficaci, in via transitoria, finché la Commissione europea non autorizzerà le nuove misure introdotte dal Cts e dal decreto 112/17 sull’impresa sociale.
Nel periodo transitorio gli enti no profit potranno tuttavia accedere a una serie di benefici (ad esempio la possibilità di percepire fondi pubblici), compresi i vantaggi fiscali che il Codice assegna dal 1° gennaio 2018.
Si tratta del cosiddetto “social bonus”, delle agevolazioni in materia di imposte indirette e tributi locali, delle maggiori deduzioni e detrazioni connesse alle erogazioni liberali nonché dell’esenzione dall’Ires per gli immobili destinati in via esclusiva allo svolgimento dell’attività commerciale di Odv e Aps.
A queste si aggiungono le misure destinate al sostegno finanziario degli Ets, come i titoli di solidarietà e il social lending.
Terminato il periodo transitorio, le disposizioni indicate si renderanno applicabili ad una vasta platea di enti iscritti nel Registro unico, includendo tutti gli Ets, le cooperative sociali e le imprese sociali, escluse quelle costituite in forma societaria.

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