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Part time incentivato prima della pensione

Arriva il «contratto a tempo parziale agevolato» per consentire ai dipendenti privati vicini alla pensione un’uscita graduale dall’attività lavorativa.
Gli interessati potranno concordare con l’azienda una riduzione dell’orario di impiego tra il 40% e il 60%; in cambio, oltre alla retribuzione ridotta, riceveranno in busta paga una somma esentasse corrispondente ai contributi previdenziali a carico del datore (sulla retribuzione per l’orario non lavorato). Sarà lo Stato, per il periodo di riduzione della prestazione lavorativa, a riconoscere a questi dipendenti la contribuzione figurativa corrispondente alla prestazione effettuata, in modo da garantire che alla maturazione dell’età pensionabile venga percepito l’intero importo dell’assegno, senza penalizzazioni.
Gli interessati sono i lavoratori privati, con contratto a tempo indeterminato e orario pieno, che possiedono il requisito minimo per la pensione di vecchiaia (20 anni di contributi), che maturano il requisito anagrafico entro il 31 dicembre 2018 (66 anni e 7 mesi per gli uomini, per le donne 65 anni e 7 mesi per il biennio 2016-2017 e 66 anni e 7 mesi per il 2018).
La somma erogata mensilmente dall’azienda è «onnicomprensiva», non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente e non è soggetta ad alcuna forma di contribuzione previdenziale.

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