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Pvc, sanabili gli anni fuori dall’accertamento

La notifica di un atto di accertamento entro il 24 ottobre scorso, relativo a un processo verbale definibile e riguardante più annualità, non osta alla definizione del Pvc per le annualità e i tributi non raggiunti dall’atto impositivo. 


L’Agenzia non ha fornito alcuna risposta sulla sanatoria delle irregolarità formali.

La norma sulla definizione dei Pvc (articolo 1 del Dl 119/2018) prevede che il contribuente presenti la «relativa dichiarazione per regolarizzare le violazioni constatate nel verbale». Il medesimo contribuente deve provvedere alla autoliquidazione delle imposte relative alle «violazioni constatate per ciascun periodo d’imposta». 


È evidente, quindi, che la definizione deve riguardare le violazioni constatate in relazione a ciascun periodo d’imposta, così che, in presenza di violazioni relative a più periodi, il contribuente può senz’altro scegliere di definire anche soltanto uno dei diversi periodi d’imposta oggetto di constatazione. 


Nel caso il processo verbale riguardi più periodi d’imposta, il contribuente può definire anche solamente il singolo periodo (con riferimento a tutti i tributi definibili oggetto di constatazione). 

Non può avvalersi della definizione agevolata il contribuente che ha ricevuto, in relazione alle violazioni constatate con il processo verbale, la notifica di un avviso di accertamento, di un atto di recupero o di un invito al contraddittorio (di cui all’articolo 5 del Dlgs 218/1997) entro il 24 ottobre 2018.

La notifica di un avviso di accertamento ovvero di un invito al contraddittorio entro il 24 ottobre 2018 costituisce causa ostativa alla regolarizzazione dello specifico periodo d’imposta accertato o in corso di accertamento e non della totalità dei periodi oggetto di constatazione attraverso il processo verbale. 

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