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Quotazione delle Pmi, bonus fino a 500mila euro

La legge di Bilancio 2018 ha introdotto una agevolazione per le Pmi che, dal 1° gennaio 2018 e fino al 31 dicembre 2020, procedono alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione in uno Stato Ue o aderente al See.
Viene riconosciuto, sotto forma di credito di imposta, il rimborso del 50% delle spese di consulenza sostenute, con un bonus massimo di 500mila euro.
Possono usufruirne solo le Pmi come definite dalla raccomandazione 2003/361/CE e dunque società che, a livello di gruppo, non hanno più di 250 dipendenti e il cui bilancio non supera 50 milioni di ricavi o 43 milioni di attivo dello stato patrimoniale. Le società devono essere in regola con provvedimenti di restituzione di aiuti o di incentivi dichiarati illegittimi o revocati, e non trovarsi in situazioni di difficoltà ex regolamento 651/2014. La domanda di ammissione alla quotazione deve essere presentata dopo il 1° gennaio 2018 e l’ammissione deve essere ottenuta entro fine 2020.
I costi agevolabili comprendono un insieme ampio di consulenze e servizi. Si deve comunque trattare di attività rese da consulenti o società esterne, che non configurano servizi continuativi o periodici, e che non rientrano nella ordinaria consulenza fiscale, legale o pubblicità. Sono esclusi i servizi resi da società collegate come definite a livello comunitario. Agevolabili i servizi di implementazione del sistema di controllo di gestione, quelli per la redazione del business plan redatto in vista della quotazione. Si passa quindi alle attività finalizzate a supportare la società nella revisione delle informazioni contabili storiche e prospettiche (come la due diligence finanziaria), alla consulenza legale, fiscale e contrattuale, su temi specifici legati alla quotazione (informazioni da inserire nei prospetti, due diligence ecc.). Sono agevolabili, se resi in modo specifico e non continuativo, i servizi di comunicazione necessari a presentare la società e il suo caso aziendale alla stampa specializzata e agli investitori finanziari. I costi devono essere attestati dal collegio sindacale o da un revisore. Il bonus, pari al 50% dei costi sostenuti dal 2018 fino alla quotazione, può raggiungere al massimo i 500mila euro ed è soggetto al vincolo degli stanziamenti a carico del bilancio dello Stato.
Per usufruire del credito di imposta, le società trasmettono al Mise un’istanza redatta secondo un facsimile allegato al Dm, dal 1° di ottobre dell’anno di quotazione al 31 marzo dell’anno seguente.

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