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Rating di legalità

Strumento che, con l’assegnazione da una a tre stellette da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e pubblicazione nell’apposito elenco detenuto dalla stessa, certifica il rispetto della legalità da parte delle imprese e, più in generale, sul grado di attenzione etica riposta nella gestione del proprio business.
Il Rating di Legalità è uno dei più importanti strumenti di trasparenza richieste alle imprese tanto che dal 15/11/2017 è indicato nelle visure camerali.
Le imprese dotate di Rating di Legalità, oltre alla relativa visibilità, acquisiscono anche vantaggi:
1. Nelle richieste alle banche di affidamenti e finanziamenti il 95% delle imprese con Rating di Legalità ha ottenuto gli affidamenti e i finanziamenti richiesti – con riduzione tempistiche e costi di istruttoria e, condizioni economiche più favorevoli.
2. Nelle partecipazione a bandi e a gare pubbliche nonché all’accesso ai finanziamenti pubblici agevolati ed ai contributi a fondo perduto:
a) preferenza in graduatoria;
b) attribuzione di punteggio aggiuntivo;
c) riserva di una quota delle risorse finanziarie disponibili.
Possono richiederlo le imprese iscritte da almeno due anni al registro delle imprese che nell’anno precedente alla richiesta anno ha registrato un fatturato minimo di 2 milioni di euro.
Le imprese interessate dovranno presentare domanda per via telematica e, sussistendone i presupposti, dopo circa 3 mesi vengono assegnate le stellette come segue:
Una ‘stelletta’ – è il punteggio minimo che si ottiene autocertificando che:
1. l’imprenditore e gli altri soggetti persone fisiche rilevanti ai fini del rating (direttore tecnico, direttore generale, rappresentante legale, amministratori, soci) non sono destinatari di:
¢ misure di prevenzione e/o cautelari personali o patrimoniali;
¢ sentenze di condanna per reati tributari d.lgs. 74/2000 e reati d.lgs. n. 231/2001;
¢ azione penale per reati di stampo mafioso.
2. L’impresa intesa come persona giuridica non abbia avuto:
¢ condanne per reati ex d.lgs. n. 231/2001;
¢ condanne per illeciti antitrust
¢ condanne per pratiche commerciali scorrette
¢ accertamenti rispetto delle norme a tutela della salute e sicurezza
¢ accertamenti per violazione degli obblighi retributivi, contributivi e fiscali per dipendenti e collaboratori
¢ accertamenti di maggior reddito imponibile
¢ accertamenti per mancato pagamento di imposte e tasse
¢ provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici
¢ provvedimenti sanzionatori dall’ANAC
¢ per i reati di stampo mafioso condanne e/o di inizio azione penale e/o destinataria di comunicazioni o informazioni antimafia interdittive in corso di validità;
¢ disposizione di commissariamento in base al D.L. n.90/2014
¢ annotazioni nel Casellario informatico delle imprese di cui all’art. 8 del D.P.R. n. 207/2010 che implichino preclusioni alla stipula di contratti con la Pubblica amministrazione
L’impresa dovrà inoltre dichiarare di effettuare pagamenti e transazioni finanziarie di ammontare superiore alla soglia minima di legge esclusivamente con strumenti di pagamento tracciabili.
Due/Tre ‘stellette’ – una stelletta ogni 3 dei seguenti requisiti rispettati:
¢ utilizzo di sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge;
¢ adozione di una struttura organizzativa di controllo e conformità delle attività aziendali a disposizioni applicabili all’impresa o al modello organizzativo di cui al d.lgs. 231/2001;
¢ adozione di processi per garantire forme di Corporate Social Responsibility (CSR) – ossia di un modus operandi che sostiene una crescita economica solida, competitiva e sostenibile che, a titolo esemplificativo, si concretizza con:
” il possesso di certificazioni standard di gestione ambientale (ISO 14001)
” il possesso di certificazione ISO 26000 per la Responsabilità delle Organizzazioni
” l’adesione alle Linee Guida Ocse di condotta responsabile che si concretizzano con:
” Miglioramento tangibile degli impatti ambientali – raccolta, misurazione e monitoraggio del riciclo, diminuzione dei rifiuti e delle emissioni di CO2 e di gas serra, scelta di fonti energetiche pulite e alternative, riduzione consumo di risorse naturali nei processi produttivi, riduzione di peso e volume del packaging);
” Valorizzazione delle risorse umane – formazione, iniziative di welfare aziendale, procedure per migliorare la salute e sicurezza, ecc;
” Valorizzazione dei clienti – attenzione alla sicurezza dei prodotti/servizi, punti ascolto dedicati, protezione delle privacy e dei dati personali, ecc;
” Monitoraggio dei fornitori e della supply chain – basata anche sul rispetto per le condizioni di lavoro, per i diritti umani e per l’impatto ambientale, e grazie ad azioni di sensibilizzazione dei fornitori al tema della Responsabilità Sociale;
” Azioni a sostegno la comunità di riferimento – sviluppo del territorio.
” essere iscritte in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa istituito presso le Prefetture;
” avere aderito a codici etici adottati dalle associazioni di categoria;
” aver adottato modelli organizzativi di prevenzione e di contrasto della corruzione.

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