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Reddito di cittadinanza, per le famiglie requisiti «congiunti», imprese, incentivi fino a 14mila euro

Dopo numerosi stop and go, prende vita il reddito di cittadinanza che nei piani del governo si configura anzitutto come una misura di politica attiva del lavoro, eppoi di contrasto alla povertà, destinata a famiglie con reddito entro i 9.360 euro (6mila euro se proprietarie di casa). 

Il sussidio ha una durata massima di 18 mesi (prorogabile di ulteriori 18), erogato attraverso la carta Rdc, si compone di due voci: un’integrazione al reddito fino a 500 euro mensili per un single (che arrivano fino a 1.050 euro per nuclei con 3 adulti e 2 minorenni) e ulteriori 280 euro di contributo per l’affitto. 

Insieme parte anche la pensione di cittadinanza: rispetto alla bozza originaria, nel testo del Dl il requisito si alza dai precedenti 65 a 67 anni: sarà un’integrazione al reddito di 630 euro (882 euro per due componenti), con ulteriori 150 euro di contributo all’affitto (per due componenti, dunque, in totale si arriva a 1.032 euro).  


Per il riconoscimento del Rdc la versione finale del decreto esplicita che i nuclei familiari dovranno possedere «congiuntamente» una serie di requisiti, come la residenza in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, un valore del patrimonio immobiliare entro una soglia di 30mila euro (esclusa la prima casa), un valore del patrimonio finanziario entro 6mila euro per un single (fino a 20mila per una famiglia), con l’esclusione di proprietari di un’auto immatricolata nei 6 mesi precedenti la richiesta, o di grandi moto o imbarcazioni da diporto. 

Sono tre gli strumenti operativi per il beneficiario del Rdc e per i suoi familiari, che dovranno stipulare un “patto per il lavoro” presso i centri per l’impiego o le agenzie per il lavoro accreditate, mentre chi è in condizione di disagio dovrà sottoscrivere un “patto per l’inclusione sociale” presso i servizi sociali dei comuni. 


All’azienda che comunica alla piattaforma digitale le disponibilità dei posti vacanti e assume a tempo pieno e indeterminato vengono riconosciute da 5 a 18 mensilità del sussidio sotto forma di sgravio contributivo (per un massimo di 780 euro mensili, in teoria dunque, l’incentivo raggiunge 14.040 euro). Nel caso di licenziamento del beneficiario l’azienda dovrà restituire l’incentivo maggiorato, salvo che non sia per giusta causa o giustificato motivo. Le assunzioni, inoltre, devono produrre un incremento occupazionale netto del numero dei dipendenti a tempo indeterminato. Sono coinvolti anche gli enti di formazione e le aziende nel “patto di formazione” per organizzare corsi di riqualificazione professionale: in caso di assunzione coerente con il profilo formativo, riceveranno metà dell’incentivo dato all’azienda che assume. Ai beneficiari del sussidio che avviano un’attività lavorativa autonoma (o di impresa individuale, cooperativa) entro i primi 12 mesi è riconosciuto un beneficio addizionale di 6 mensilità (nel limite sempre di 780 euro mensili). 


Come già detto, il reddito di cittadinanza dura 18 mesi, dopo 12 mesi si prevede debba arrivare almeno un’offerta di lavoro “congrua” entro i 100 km di distanza dalla residenza del beneficiario (al terzo rifiuto si perde il diritto). Se si tratta della seconda offerta il perimetro si allarga a 250km, alla terza ovunque nel territorio italiano (esclusi nuclei con disabili, in questo caso la distanza massima è 250 km). Dopo 18 mesi, in caso di rinnovo del Rdc per ulteriori 18 mesi, è “congrua” un’offerta ovunque sia collocata nel territorio italiano, anche se si tratta della prima offerta. 

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@ Beneggi e Associati | Commercialisti al servizio delle imprese | Meda | Milano

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