fbpx
TORNA ALLE NEWS

Reverse charge, la detrazione resiste alle formalità

Il principio di neutralità dell’Iva esige che la detrazione dell’imposta a monte sia accordata nonostante l’inadempimento di taluni obblighi formali, a condizione siano soddisfatti tutti gli obblighi sostanziali. Ne consegue che se un operatore nazionale non ha applicato la procedura di inversione contabile, omettendo la doppia registrazione delle fatture o delle autofatture a fronte di acquisti dall’estero, ha comunque diritto alla detrazione dell’imposta se tali acquisti provenivano da soggetto passivo Iva e le merci erano destinate a operazioni imponibili. 


Secondo la Cassazione il principio fondamentale della neutralità dell’Iva esige che la detrazione dell’imposta a monte sia accordata nonostante l’inadempimento di taluni obblighi formali. Ciò, però, a condizione che risultino soddisfatti tutti gli obblighi sostanziali e che le violazioni formali non impediscano la prova certa dell’operazione. La detrazione, quindi, non può essere negata all’operatore nazionale che ha omesso la doppia registrazione delle fatture integrate o autofatture nei registri contabili, se risulta comunque dimostrato, o non controverso, che gli acquisti derivano da soggetto passivo Iva e che le merci sono finalizzate a proprie operazioni imponibili.


La violazione degli obblighi formali di contabilità e dichiarazione non impedisce di per sé l’insorgenza del diritto di detrazione, ma potrebbe incidere sul suo esercizio se, entro il termine previsto dal legislatore nazionale, il contribuente titolare non ne faccia uso. 

Dinanzi a violazioni di carattere formale occorre comunque verificare l’operazione sottostante al fine di individuare il corretto regime Iva applicabile e il relativo diritto alla detrazione.

Sei interessato all’articolo? Scrivici e verrai contattato da un nostro Consultant

@ Beneggi e Associati | Commercialisti al servizio delle imprese | Meda | Milano

condividi.