fbpx
TORNA ALLE NEWS

Spese comuni dello studio professionale

Il professionista che sostiene le spese di utilizzo del proprio studio (ad es. per l’affitto) deve riaddebitare, ai colleghi che occupano gli spazi all’interno dello studio, la quota parte di spese di loro competenza, altrimenti si viene a realizzare una liberalità indiretta che rende indeducibili le stesse spese.
Così si è pronunciata la Corte di Cassazione che ha permesso di esaminare il trattamento fiscale di una questione che si più si verifica nel mondo professionale in cui diversi colleghi (non costituiti in associazione professionale, ma con loro autonome partite Iva) utilizzano spazi comuni per lo svolgimento dell’attività professionale, suddividendo tra di loro le spese che fanno capo inizialmente ad un solo soggetto (dominus) che procede al riaddebito agli altri professionisti della quota di loro competenza.
Peraltro, l’Agenzia delle Entrate ha avuto modo di precisare che le somme rimborsate al professionista non assumono la qualifica di compenso, poiché la parte di costo riaddebitata non è inerente all’attività esercitata dallo stesso.
Pertanto, l’importo addebitato ai singoli professionisti costituisce una variazione in negativo del costo sostenuto.

condividi.