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Stretta sui giochi, stop alla pubblicità

L’articolo 9 del decreto lavoro introduce il divieto di qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, che riguardi giochi o scommesse con vincite di denaro, in qualsiasi modo effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali e artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica. Stop dunque agli spot sul «gioco d’azzardo», come indicato espressamente nel passaggio alla Camera.
Lo stop alla pubblicità concede alcune deroghe. In primo luogo, ai contratti in corso alla data di entrata in vigore del Dl, ossia il 14 luglio scorso, cui si continuano ad applicare le vecchie regole (il decreto Balduzzi e la legge di stabilità 2016 con i divieti orari) fino alla loro scadenza, e comunque non oltre un anno (14 luglio 2019).
L’altra deroga al divieto riguarda i messaggi sul gioco responsabile dei Monopoli. Salva dalla stretta anche la Lotteria della Befana.
Dal 1° gennaio 2019, inoltre, scatterà anche il divieto per le sponsorizzazioni.
Mano pesante per chi non rispetta i divieti. La violazione fa scattare la sanzione pecuniaria pari al 20% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e, in ogni caso, non inferiore a 50mila euro per ogni violazione.
 
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@ Beneggi e Associati | Commercialisti al servizio delle imprese | Meda | Milano

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