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Super ammortamento anche nel 2019

(le novità del Decreto Crescita)

La proroga del super ammortamento non riguarderà tutte le spese sostenute, ma soltanto gli investimenti avviati dal 1° aprile 2019 in poi; è questa la novità contenuta nel Decreto Crescita, anche se sarà necessario attendere il testo definitivo del provvedimento per maggiori dettagli. Al momento quel che appare certo è che resteranno invariate le regole per l’accesso al super ammortamento, così come resteranno esclusi anche nel 2019 auto ed altri veicoli (anche se strumentali all’attività d’impresa).

Il super ammortamento resterà quindi al 130 per cento anche nel 2019, e sarà applicabile ai beni strumentali nuovi acquistati e rientranti nei parametri fissati dalla Legge di Stabilità 2016.

La possibilità di maggiorazione del costo di acquisizione del bene resta pari al 30%, e saranno ammessi al super ammortamento i beni strumentali il cui coefficiente di ammortamento sia superiore o uguale al 6,5%. Il Decreto Crescita fissa a 2,5 milioni il tetto massimo di spesa agevolabile.

L’agevolazione del super ammortamento nel 2019 potrà essere applicata per l’acquisto delle seguenti categorie di beni strumentali:

  • impiegati nel core business aziendale;
  • nuovi, ovvero non già acquistati in precedenza.

Così come previsto già negli anni passati, il Decreto Crescita stabilisce che sarà possibile fruire dell’ulteriore proroga del super ammortamento. L’investimento potrà essere concluso entro il 30 giugno 2020 (data ultima di consegna del bene), a patto che al 31 dicembre 2019 risultino rispettate le seguenti condizioni:

  • l’ordine risulti accettato dal venditore;
  • sia avvenuto il pagamento di acconti in misura pari al 20 per cento del costo di acquisizione, con riferimento esclusivamente alla determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria.

Restano gli stessi anche i soggetti che potranno fruire del super ammortamento del 130 per cento, ovvero i titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo.

L’agevolazione spetta anche ai contribuenti nel regime dei minimi, mentre ne sono esplicitamente esclusi i titolari di partita IVA in regime forfettario.

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