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Vetture usate, stretta sulle frodi Iva negli acquisti intra Ue

Nuovi obblighi per chi acquista automobili usate di origine Ue. 

L’articolo 9 del decreto fiscale collegato alla manovra ha previsto che l’agenzia delle Entrate effettui una preventiva verifica in tutti i casi in cui, in relazione all’acquisto di un’auto usata, non è richiesto il versamento Iva mediante modello F24-elementi identificativi (cosiddetta Elide).

Di conseguenza tali operazioni, sia se effettuate da soggetti titolari di partita Iva sia se effettuate da consumatori finali, sono equiparate ai fini del controllo. L’obiettivo è quello di ridurre l’evasione dell’imposta sottoponendo gli operatori a test più serrati. 

Per evitare la situazione di frode, l’articolo 9 del Dl 124/2019 inserisce il comma 9-bis nell’articolo 1 del Dl 262/2006, affidando all’agenzia delle Entrate il compito di verificare preventivamente la sussistenza delle condizioni di esclusione dal versamento Iva mediante F24 ai fini dell’immatricolazione dell’auto oggetto dell’acquisto intraUe (esclusione dovuta nel caso di legittima operatività del regime del margine). Gli esiti del controllo sono trasmessi al dipartimento per i Trasporti. 

Il soggetto passivo nazionale che effettua l’acquisto intraUe del veicolo destinato, non alla rivendita, ma a essere utilizzato come bene strumentale alla propria attività d’impresa, non rientra nell’obbligo di versamento dell’Iva.


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