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Voucher alle startup innovative, valorizzare brevetti e investimenti

Nuovi incentivi per le startup che puntano a valorizzare i propri brevetti e, in generale, gli investimenti tecnologici e digitali effettuati. Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale entra nella piena operatività il voucher 3I che mette a disposizione ben 6,5 milioni di euro per l’anno in corso e altrettanti per ciascuno dei due successivi: quindi, in totale, oltre 19 milioni.

L’accesso ai benefici è limitato alle start up innovative. Queste società in argomento sono caratterizzate, tra l’altro, dal possesso di almeno uno fra i seguenti requisiti: sostenere spese in ricerca e sviluppo in misura pari o superiore al 15 per cento del maggiore importo tra il costo e il valore totale della produzione; impiegare personale altamente qualificato in possesso di dottorato di ricerca per almeno un terzo della propria forza lavoro ovvero in percentuale uguale o superiore a due terzi della forza lavoro complessiva di personale in possesso di laurea magistrale; essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa ad una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una varietà vegetale ovvero sia titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tali privative siano direttamente afferenti all’oggetto sociale e all’attività di impresa.

Il decreto individua le spese agevolabili sostenibili e l’importo dei voucher che si ottengono a fronte della spesa. Quanto ai servizi incentivati, il decreto li identifica in quelli di consulenza relativi: 

  1. alle ricerche di anteriorità preventive e alla verifica della brevettabilità dell’invenzione; 
  2. alla stesura della domanda di brevetto e di deposito presso l’Uibm; 
  3. al deposito all’estero della domanda nazionale di brevetto.

Nel primo caso, la startup richiedente accede ad un beneficio fino a 2mila euro, mentre per i due successivi ad un voucher fino, rispettivamente, a 4mila e 6mila euro. 

Ogni azienda può richiedere l’incentivo per ognuno dei servizi; tuttavia, precisa ancora il Mise, per i servizi di consulenza relativi al deposito all’estero della domanda nazionale di brevetto, l’impresa deve essere in possesso della domanda di brevetto nazionale. Ciascuna impresa può richiedere, per uno o più servizi, di ottenere il voucher al massimo in relazione a tre diversi brevetti per anno. Ottenuto il voucher, la startup lo consegna direttamente al fornitore del servizio. Si tratta esclusivamente di consulenti in proprietà industriale e avvocati, iscritti in appositi elenchi predisposti rispettivamente dall’ordine dei consulenti in proprietà industriale e dal Consiglio nazionale forense, sulla base di criteri e modalità fissati dal direttore generale per la lotta alla contraffazione – Ufficio italiano brevetti e marchi del Mise. 

Per i dettagli per la presentazione delle domande, che saranno gestite da Invitalia, bisognerà attendere un successivo provvedimento ministeriale.


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@ Beneggi e Associati | Commercialisti al servizio delle imprese | Meda | Milano

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