Sono in vigore gli incentivi all’acquisto di nuovi furgoni e veicoli commerciali leggeri in genere. Per fruirne si dovrà firmare il contratto di acquisto entro il 30 giugno, salvo esaurimento anticipato dei fondi stanziati (50 milioni, di cui 10 riservati ai veicoli esclusivamente elettrici). Gli acquisti incentivati riguardano i «veicoli commerciali di categoria N1 nuovi di fabbrica» e gli «autoveicoli speciali di categoria M1». In altre parole, si tratta degli autocarri di massa complessiva fino a 3,5 tonnellate e degli autoveicoli destinati al trasporto di persone, con al massimo otto posti a sedere oltre al sedile del conducente e allestimenti speciali indicati dall’articolo 203 del Regolamento di esecuzione del Codice della strada. Gli importi di questi incentivi sono molto differenziati: vanno da 800 a 8mila euro. Sono determinati in base a tre parametri:
- massa totale a terra del veicolo;
- tipo di propulsione (esclusivamente elettrica, ibrida (o anche con «alimentazione alternativa») e «altre tipologie di alimentazione»;
- eventuale rottamazione di un veicolo che sia della medesima categoria di quello acquistato e che sia stato omologato in una classe fino ad Euro 4 o Euro IV (il numero romano individua ufficialmente lo standard antinquinamento per gli autocarri corrispondente all’Euro 4 delle autovetture).
L’incentivo massimo di 8mila euro spetta nella fascia di peso 3,3-3,5 tonnellate in caso di acquisto di veicolo elettrico con rottamazione. Senza rottamazione, si scende a 6.400 euro. Proseguendo in ordine decrescente di bonus, subito dopo ci sono i 5.600 euro riservati alla fascia 2-3,299 tonnellate con motore elettrico, in caso di rottamazione. Diventano 4.800 in assenza di rottamazione. Poi si arriva ai primi ibridi: quelli della fascia 3,3-3,5 tonnellate, ai quali vanno 4.400 euro in caso di rottamazione e 2.800 senza. Completano il quadro dei mezzi elettrici i 4mila euro riservati alla fascia di peso inferiore alle 2 tonnellate, che si riducono a 3.200 euro se non si rottama alcun vecchio mezzo. A quota 3.200 anche il contributo in caso di mezzo con motore tradizionale della fascia 3,3-3,5 tonnellate acquistato con rottamazione (2.000 euro senza). Per gli ibridi di peso compreso tra 2 e 3,299 tonnellate, si scende a 2.800 euro, che diventano 2mila in assenza di rottamazione. Spettano 2mila euro anche sugli ibridi fino a 1,99 tonnellate, in caso di rottamazione (altrimenti diventano 1.200 euro); stessi importi per i mezzi con motore tradizionale di peso tra 2 e 3,299 tonnellate. Infine, per motori tradizionali e peso fino a 1,99 tonnellate, si scende a 1.200 euro (800 senza rottamazione).
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