Green pass e lavoro, le novità dal 15 ottobre

 

Dal 15 ottobre al 31 dicembre sarà in vigore l’obbligo di Green pass per l’accesso a tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati. Inclusi anche i lavoratori esterni all’azienda o all’amministrazione e chi accede nelle strutture per “attività formativa”.

 

È quanto previsto dal nuovo decreto sul Green pass, che ha ricevuto il via libera all’unanimità dal Consiglio dei ministri.

 

Quando scatta l’obbligo di green pass per il mondo del lavoro? L’obbligo di ingresso in ufficio con il green pass scatta dal 15 ottobre per tutti i dipendenti pubblici. Vale anche per chiunque svolga una attività lavorativa nel settore privato, per accedere al posto di lavoro è necessario possedere ed esibire su richiesta la certificazione verde.

 

Le partite Iva devono avere il certificato verde? Sì, è stato stabilito che l’obbligo scatta anche per le partite Iva. Vuol dire che il pass vale anche per gli studi professionali e per i fornitori.

 

Green pass obbligatorio anche per l’idraulico e l’elettricista? L’obbligo di green pass si applica anche all’idraulico o all’elettricista che svolge il suo lavoro nel pubblico e nel privato.

 

Deve avere la certificazione verde anche chi svolge volontariato o formazione? Il green pass diventa obbligatorio anche per chi svolge, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato nella Pa o da privati, anche con contratti esterni.

 

Le nuove regole si applicano anche agli esenti? No, l’obbligo di green pass non si applica ai soggetti esenti in possesso di idonea certificazione.

 

L’obbligo di pass riguarda colf e baby-sitter? Sì, l’obbligo scatta per tutte le categorie, compresi i collaboratori familiari, dalle colf alle baby-sitter.

 

Basta il green pass per accedere al pronto soccorso? No, con la conversione in legge del primo decreto green pass, anche se muniti di certificato verde, si può entrare in pronto soccorso solo con il risultato negativo di un tampone. Fanno eccezione solo i casi di oggettiva impossibilità dovuta all’urgenza, valutati dal personale sanitario.

 

Per partecipare a matrimoni e comunioni i minori di 12 anni devono avere il green pass? I minori di 12 anni sono esentati dall’obbligo di green pass per partecipare a matrimoni e comunioni. Così come per tutte le altre attività per le quali erano già esplicitamente esentati a norma di legge, come i ristoranti e le piscine al chiuso, le palestre, i musei, i teatri, i cinema ecc. Si tratta, infatti, di persone escluse per età dalla campagna vaccinale.

 

Quanto tempo è valido il green pass per chi ha completato il ciclo vaccinale? Per le persone che hanno completato il ciclo vaccinale il certificato verde è valido un anno dalla data dell’ultima somministrazione, grazie alla previsione introdotta nella fase di conversione in legge del primo decreto Covid. Anche per il vaccino a dose unica J&J.

 

Da quando scatta la validità del green pass per i guariti Covid che hanno fatto la prima dose di vaccino? I guariti dal Covid non dovranno più attendere 15 giorni dalla prima dose di vaccino anticovid per avere il green pass, ma lo otterranno subito dopo la prima somministrazione.

 

Dopo un tampone per quanto rimane valido il green pass? La certificazione verde che arriva dopo un tampone molecolare o antigenico rapido negativo è valida 48 ore dall’ora del prelievo del tampone. Il governo ha già dato parere favorevole all’estensione a 72 ore della validità solo del tampone molecolare (si tratta di un emendamento al decreto green pass in Parlamento).

 

Dopo la prima dose di vaccino si devono ancora attendere 15 giorni? Sì, si continuano ad attendere 15 giorni dalla prima dose di vaccino anticovid per avere il green pass.

 

Chi deve effettuare i controlli sugli obblighi del green pass nel mondo del lavoro? I datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti a verificare il rispetto degli obblighi di green pass per l’ingresso al lavoro nella Pa. Il controllo viene effettuato anche sui soggetti che svolgono formazione o volontariato. Entro il 15 ottobre i datori di lavoro definiranno le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, e individueranno i soggetti incaricati dei controlli al momento dell’accesso al lavoro e delle contestazioni delle violazioni.

 

Sono previste sanzioni pecuniarie per lavoratori senza pass e datori di lavoro? Sono previste sanzioni pecuniarie tra i 600 e 1.500 euro per i lavoratori sorpresi all’interno del luogo di lavoro senza green pass. Queste sanzioni sono irrogate dai prefetti. Il datore di lavoro rischia una sanzione da 400 a mille euro. I controlli sono a carico dei datori di lavoro.

 

Quando scatta la sospensione dallo stipendio nella Pa per chi non rispetta l’obbligo di green pass? Non si può essere ammessi nei locali di lavoro senza certificato verde e si verrà considerati assenti ingiustificati. Dal primo giorno di assenza ingiustificata scatta la sospensione del rapporto di lavoro. Nei casi di assenza ingiustificata o sospensione non sono dovuti retribuzione, altri compensi o emolumenti. La riammissione in servizio è legata al possesso di green pass valido.

 

Per il lavoro privato quando scatta la sospensione? Nel privato i lavoratori sono sospesi dal primo giorno nel quale risultino privi del green pass o se non ne siano in possesso al momento dell’accesso al luogo di lavoro. Per le imprese con meno di 15 dipendenti la sospensione dall’attività lavorativa scatta dal quinto giorno di mancata presentazione della certificazione verde e la durata può corrispondere a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione. E comunque per un periodo non superiore a 10 giorni e non oltre il termine del 31 dicembre 2021.

 

Il datore di lavoro può sostituire il lavoratore sospeso? Solo nelle imprese con meno di 15 dipendenti. Il decreto prevede infatti che la sospensione in caso di mancata presentazione della certificazione verde (che scatta dal quinto giorno) possa corrispondere alla durata del contratto di lavoro per la sostituzione. Comunque, per un periodo non superiore a 10 giorni e non oltre il termine del 31 dicembre 2021.

 

Che succede a chi presenta una certificazione verde falsa? Due le possibili frodi: contraffare o acquistare un certificato falso; spacciarsi per un’altra persona mostrando la certificazione di un’altra persona. Chi falsifica una certificazione verde rischia di incorrere nel reato di falsità materiale commessa dal privato: la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni, ridotta fino a un terzo. Chi usa un pass falso senza aver preso parte alla contraffazione commette il reato di uso di atto falso, ma le pene sono ulteriormente ridotte di un terzo.

Sono reati procedibili d’ufficio: chiunque potrà denunciare la falsa certificazione, sia il personale addetto al controllo, sia qualsiasi altra persona. A carico di chi utilizza la certificazione di altri potrebbe applicarsi anche il reato di sostituzione di persona, punito con la reclusione fino a un anno. Per il delitto di sostituzione di persona non sono necessari i raggiri tipici della truffa. Quindi esibire un certificato verde di un’altra persona può far scattare il reato di sostituzione di persona.

 

I lavoratori privati che non presentano il green pass saranno licenziati? No, saranno sanzionati: sanzioni pecuniarie e sospensioni per assenza ingiustificata. Non è previsto il licenziamento.

 

Sono previste sanzioni per le farmacie che non rispettano per i tamponi i prezzi calmierati stabiliti nei protocolli d’intesa? Sì, è prevista una sanzione amministrativa da mille a 10mila euro. Il prefetto può anche disporre la chiusura dell’attività per 5 giorni, compatibilmente con le esigenze di continuità del servizio.

 

Sono previsti tamponi gratuiti per chi non è vaccinato? Il tampone sarà gratuito solo per le persone fragili.

 

Ci sono prezzi calmierati per i tamponi? Il prezzo calmierato per i tamponi rapidi nelle farmacie convenzionate è stato prorogato dal 30 settembre al 31 dicembre 2021. Si pagano 15 euro, anziché 22, per gli adulti e 8 euro dai 12 ai 18 anni.

 

Per ottenere il green pass bastano anche solo i tamponi salivari? Sì, è una delle novità che arrivano dalla conversione in legge del primo decreto green pass. Il pass è valido 48 ore.

 

C’è obbligo di tampone anche per accedere al pronto soccorso? Sì, con la conversione in legge del primo decreto green pass è arrivato l’obbligo di tampone negativo, anche se muniti di green pass, per entrare nei pronto soccorso. Fanno eccezione solo i casi di oggettiva impossibilità dovuta all’urgenza, valutati dal personale sanitario.

 

Quando scatta l’obbligo vaccinale nelle Rsa? La data che impone l’obbligo vaccinale nelle Rsa scatta dal 10 ottobre.

 

Nelle Rsa sono consentite visite giornaliere? La conversione in legge del primo decreto Covid consente visite giornaliere agli ospiti delle strutture residenziali come Rsa (residenze sanitarie obbligatorie), Rsd (Residenza sanitarie per disabili), hospice, da parte dei familiari muniti di green pass. Ai familiari deve essere consentito anche di prestare assistenza quotidiana nel caso in cui la persona ospitata sia non autosufficiente.

 

L’obbligo è previsto anche negli uffici delle Autorità amministrative indipendenti? Sì, l’obbligo si applica anche alle Autorità amministrative indipendenti, comprese la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, Banca d’Italia. Si applica anche agli enti pubblici economici e agli organi di rilievo costituzionale. L’obbligo è esteso anche ai titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice.

 

Gli organi costituzionali devono adeguare le loro regole all’obbligo di green pass? C’è l’invito per Quirinale, Camera, Senato e Corte costituzionale ad adeguare il proprio ordinamento alle nuove disposizioni.

 

Negli uffici giudiziari scatta l’obbligo del green pass? Sì, l’obbligo scatta dal 15 ottobre anche negli uffici giudiziari. Magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, avvocati e procuratori di Stato, componenti delle commissioni tributarie non potranno accedere agli uffici senza green pass. Le disposizioni si applicano anche ai magistrati onorari, mentre non si applicano agli avvocati e altri difensori, consulenti, periti e altri ausiliari del magistrato estranei alle amministrazioni della giustizia, testimoni e parti del processo.

 

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