Il 4 dicembre è stato fissato come data per il click day dedicato alle famiglie che intendono assumere personale extracomunitario, come colf, badanti e baby sitter, nell’ambito del decreto flussi 2023-2025. Quest’anno, la quota prevista è di 9.500 posti annuali per il settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, una novità significativa dopo oltre un decennio.
Le domande di assunzione si compilano online attraverso il portale https://portaleservizi.dlci.interno.it, accessibile con Spid o carta di identità elettronica. È già possibile precompilare i moduli online dal 30 ottobre al 26 novembre, inclusi i giorni festivi.
Prima di presentare la domanda, i datori di lavoro devono completare alcuni adempimenti preliminari. Questi includono la verifica di indisponibilità di un lavoratore già presente in Italia presso il centro per l’impiego, l’acquisizione dell’asseverazione da parte di un professionista o di un’organizzazione datoriale, e il certificato di idoneità alloggiativa rilasciato dal Comune.
Inoltre, sono previste specifiche condizioni sul reddito disponibile del datore di lavoro: non è richiesta una soglia minima in caso di patologie o disabilità che limitino l’autosufficienza del lavoratore, mentre per gli altri casi è richiesto un reddito imponibile annuo minimo di 20mila euro per il datore solo, e di 27mila euro per chi ha altri familiari conviventi.
Il lavoratore extracomunitario dovrà essere assunto con il Ccnl del lavoro domestico e avere una retribuzione mensile pari almeno all’importo dell’assegno sociale, con un orario di lavoro di almeno 20 ore settimanali. L’assunzione può essere a tempo indeterminato o a termine, e il lavoratore può provenire da qualsiasi Paese extraeuropeo.
Per le richieste di assunzione che non verranno soddisfatte con la quota del 2023, ci sarà la possibilità di partecipare al click day del 2024, previsto per il settore domestico il 7 febbraio. Le famiglie dovrebbero ricevere una risposta sul rilascio del nulla osta entro 60 giorni, altrimenti rischiano di non poter presentare la domanda nel 2024 e di rimanere esclusi dalla quota del 2023. Questo processo rappresenta una sfida notevole per gli uffici, considerando i numerosi posti per lavoratori extra UE previsti per il 2023 e il 2024.