Il 31 gennaio rappresenta una data cruciale per gli operatori sanitari e i contribuenti italiani, segnando il termine ultimo per l’invio dei dati delle spese sanitarie sostenute nel secondo semestre del 2023 al Sistema tessera sanitaria (Sts). Quest’anno, la novità riguarda gli infermieri pediatrici, i quali sono tenuti per la prima volta a inviare i dati relativi all’intero anno.
L’obbligo di invio è dettato dal decreato Mef del 19 ottobre 2020, che ha unificato tre distinti adempimenti in un unico flusso di dati: l’alimentazione della dichiarazione precompilata, l’invio delle fatture sanitarie (escludendo l’uso dello Sdi), e la trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri per chi svolge attività al dettaglio.
Tra i soggetti obbligati all’invio figurano le Asl, le aziende ospedaliere, le farmacie, i presidi di specialistica ambulatoriale, e una vasta gamma di professionisti sanitari, inclusi quelli appartenenti alle “nuove” professioni sanitarie istituite dalla legge Lorenzin. Anche gli iscritti agli elenchi speciali a esaurimento devono adempiere a questo obbligo.
Nonostante negli anni passati si siano verificate proroghe del termine del 31 gennaio, quest’anno sembra improbabile che ciò avvenga, data l’introduzione dell’obbligo solo per gli infermieri pediatrici. Inoltre, il decreto Adempimenti, in attesa di pubblicazione, ha soppresso l’obbligo di invio mensile previsto inizialmente per il 2024, stabilendo invece l’invio semestrale.
Un’altra importante novità riguarda il regime speciale di fatturazione in sanità, prorogato con il Milleproroghe 2023. Per il 2024, tutti gli operatori sanitari sono esclusi dall’emissione della fattura B2C tramite lo Sdi, indipendentemente dal regime fiscale adottato.