Cessioni dei bonus casa: tra SAL e spese anticipate entro il 4 aprile

 

La gestione e la cessione dei bonus edilizi, compreso il superbonus 110%, sono stati al centro di importanti discussioni e chiarimenti normativi, soprattutto in relazione alla definizione dei termini e delle condizioni per la loro applicazione. Di recente, il provvedimento delle entrate del 21 febbraio ha posticipato al 4 aprile il termine ultimo per la comunicazione delle opzioni di cessione del credito o dello sconto in fattura per le spese sostenute nel 2023, fornendo così più tempo ai contribuenti e ai professionisti per orientarsi tra le varie opzioni disponibili.

 

Punti chiave:

 

  • Superbonus e bonus ordinari: il focus principale è sulla distinzione tra le regole applicabili al superbonus e quelle per i bonus ordinari. Mentre per il superbonus è richiesto un avanzamento lavori (sal) minimo del 30%, per i bonus ordinari l’applicazione dei sal è facoltativa e non vincolata a percentuali minime.
  • Cessione e sconto in fattura: le opzioni di cessione del credito o di sconto in fattura devono rispettare specifiche condizioni, comprese quelle introdotte dal decreto blocca cessioni e dal successivo decreto salva spese, che hanno introdotto limitazioni e requisiti aggiuntivi per la trasferibilità di alcuni bonus, come quello relativo alle barriere architettoniche.
  • Regole per la comunicazione: la comunicazione di opzione per il superbonus richiede l’attestazione da parte dell’enea e deve essere inviata entro determinati termini. Per i bonus ordinari, invece, la comunicazione è legata ai pagamenti effettuati e non necessariamente all’avanzamento fisico dei lavori.
  • Interpretazione autentica: una recente disposizione di interpretazione autentica ha chiarito che per i bonus ordinari i sal sono facoltativi e non soggetti a vincoli di percentuale minima, risolvendo le incertezze generate da precedenti interpretazioni della cassazione penale.
  • Limitazioni per il superbonus: per poter beneficiare del superbonus, è necessario che l’avanzamento lavori raggiunga almeno il 30%. Inoltre, non è possibile cedere o scontare spese riferite a due anni diversi, a meno che non si proceda con la cessione delle rate residue di detrazione.
  • Spese anticipate: anticipare le spese a fine 2023 per interventi non ancora effettuati si è rivelato inutile per il superbonus, a meno che il contribuente non avesse sufficiente capienza fiscale per sfruttare la detrazione nei termini previsti.

 

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