A partire dal 6 settembre 2024 entrerà in vigore la legge 121/2024, recentemente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, che introduce un’importante riforma del sistema educativo italiano con l’istituzione di filiere formativo-professionali tecnologiche. Queste filiere sono costituite da percorsi sperimentali di scuola secondaria superiore, percorsi di istruzione e formazione professionale delle Regioni (Iefp), percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) e dai percorsi di formazione terziaria offerti dagli Istituti tecnologici superiori (Its Academy).
Percorso 4+2
La riforma prevede l’attivazione di percorsi quadriennali sperimentali di istruzione secondaria di secondo grado, consentendo agli studenti di conseguire il diploma un anno prima rispetto ai tradizionali percorsi quinquennali. Questo modello è completato da un biennio di istruzione tecnica superiore, che permetterà agli studenti di acquisire un titolo terziario, equiparabile ai percorsi universitari. In sostanza, il nuovo schema educativo si basa su un modello 4+2: quattro anni per il diploma di scuola superiore e due anni per il conseguimento del diploma terziario presso un Its Academy.
Integrazione tra percorsi Iefp e Its academy
Per gli studenti che seguono i percorsi di Iefp delle Regioni, che già conseguono il diploma professionale al 4° anno, la riforma permette l’accesso diretto agli Its Academy senza la necessità di un anno aggiuntivo. In alternativa, questi studenti possono sostenere l’esame di Stato presso un istituto professionale statale o paritario, evitando il percorso aggiuntivo e l’esame preliminare previsti dalle norme attuali.
Programmazione e gestione dei nuovi percorsi
La programmazione delle filiere tecnologico-professionali sarà affidata alle Regioni, che potranno collaborare con gli uffici scolastici regionali per integrare l’offerta formativa dei nuovi percorsi sperimentali con quelli del loro sistema Iefp. È prevista anche la possibilità di istituire campus formativi, ossia reti di istituti scolastici, Its Academy e altri soggetti pubblici e privati, per erogare formazione in modo coordinato e integrato, anche a livello multiregionale e multisettoriale.
Monitoraggio e impatto
Le modalità di adesione alle reti, l’integrazione e l’ampliamento dell’offerta formativa, nonché le attività di monitoraggio e valutazione saranno disciplinate da un decreto interministeriale. Questo decreto definirà anche il numero massimo di istituti scolastici e Iefp da coinvolgere nella sperimentazione, oltre a stabilire i collegamenti tra i percorsi formativi e il sistema universitario e Afam (alta formazione artistica, musicale e coreutica).
Un aspetto rilevante della riforma è che la riduzione di un anno nei percorsi scolastici non comporterà una diminuzione del numero di insegnanti. Il personale docente impiegato nei percorsi quadriennali sarà lo stesso assegnato ai tradizionali percorsi quinquennali, garantendo così la continuità e la qualità dell’insegnamento.
Questa riforma rappresenta un passo significativo verso la risoluzione del mismatch formativo e mira a dotare i giovani delle competenze richieste dal settore produttivo nazionale, rafforzando la connessione tra istruzione e mondo del lavoro.