Il credito d’imposta Transizione 5.0, introdotto dal DL 19/2024, mira a incentivare le aziende italiane che realizzano progetti innovativi e riducono i consumi energetici. Le imprese possono usufruire del credito d’imposta per investimenti avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025, con l’obbligo di ridurre i consumi energetici del 3% per la struttura produttiva o del 5% per i processi interessati.
Spese ammissibili
Sono ammesse al beneficio le spese per:
- Beni materiali e immateriali previsti dagli allegati A e B della Legge 232/2016, oppure beni materiali nuovi finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.
- Formazione del personale su tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica, fino al 10% degli investimenti in beni strumentali, con un limite massimo di 300.000 euro.
Il ruolo del revisore
Il revisore svolge un ruolo cruciale nella verifica delle spese ammissibili, garantendo la conformità con la documentazione contabile. Tuttavia, non è tenuto a esprimersi su aspetti tecnici riguardanti l’ammissibilità del beneficio.
Il revisore deve:
- Verificare le fatture, i documenti di trasporto, i bonifici e la corretta registrazione contabile dei beni.
- Controllare la documentazione relativa alla formazione del personale, inclusi i contratti con gli enti formatori, i registri delle presenze, gli attestati di partecipazione e il superamento dell’esame finale.
Certificazione finale
Al termine delle verifiche, il revisore deve rilasciare una certificazione che attesti l’effettivo sostenimento delle spese e la corrispondenza con la documentazione. Questa certificazione deve essere accompagnata da una dichiarazione di indipendenza e terzietà.
Anche se non espressamente previsto dalla normativa, è consigliato verificare la perizia tecnica asseverata.