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Dal 1° settembre 2024, è entrata in vigore una riforma significativa che riguarda le sanzioni per omissione ed evasione contributiva nei confronti dell’Inps, introducendo nuove opportunità per la regolarizzazione volontaria. La riforma è stata attuata attraverso la Legge 56/2024 e mira a incentivare i contribuenti, in particolare aziende e lavoratori autonomi, a sanare le irregolarità nei versamenti dei contributi previdenziali beneficiando di sanzioni ridotte e di un meccanismo simile al ravvedimento operoso già presente in ambito fiscale.
Le principali novità della riforma
- Ravvedimento operoso per i versamenti Inps: Dal 1° settembre, i contribuenti hanno la possibilità di regolarizzare spontaneamente le omissioni contributive entro 120 giorni dalla scadenza del versamento. In questi casi, la sanzione sarà pari al solo tasso BCE (attualmente 4,25%) senza la maggiorazione del 5,5% prevista per le omissioni ordinarie.
- Omissione contributiva: La mancata o ritardata corresponsione dei contributi, rilevabile dalle denunce obbligatorie, può essere sanata con una riduzione della sanzione se la regolarizzazione avviene entro i 120 giorni. La sanzione civile non potrà superare il 40% dei contributi omessi.
- Evasione contributiva: Si tratta della mancata denuncia di rapporti di lavoro o retribuzioni. La sanzione applicata può arrivare al 30% dei contributi omessi, ma può essere ridotta se la denuncia avviene spontaneamente entro 12 mesi dalla scadenza. In caso di pagamento entro 30 giorni dalla denuncia, la sanzione sarà pari al tasso ufficiale maggiorato di 5,5 punti.
- Regime sanzionatorio: In caso di pagamento entro 90 giorni, la sanzione sarà pari al tasso ufficiale maggiorato di 7,5 punti. Se il pagamento è rateale, l’applicazione della sanzione ridotta è subordinata al pagamento della prima rata.
Comunicazione con l’INPS e nuove opportunità di compliance
La riforma introduce anche un nuovo sistema di interscambio informativo tra l’INPS e i contribuenti, con l’obiettivo di facilitare la risoluzione proattiva di irregolarità. Questo canale di comunicazione permetterà di correggere eventuali errori prima che scattino contestazioni o sanzioni. L’INPS potrà condividere i dati sulle prestazioni lavorative e gli obblighi previdenziali, semplificando il dialogo con i contribuenti.
Controlli e accertamenti
Dal 1° settembre 2024, l’INPS avrà inoltre l’autorità di svolgere controlli a distanza utilizzando dati raccolti da diverse fonti, senza la necessità di intervenire fisicamente presso le aziende. In caso di difformità rilevate, l’ente sarà autorizzato a emettere avvisi di accertamento.