POS e scontrini telematici sempre connessi dal 2026: nuove sanzioni per le violazioni

Dal 1° gennaio 2026, entra in vigore una nuova misura per il contrasto all’evasione fiscale, introdotta dall’articolo 9 del Ddl di Bilancio 2025. La normativa prevede che i pagamenti elettronici e la trasmissione dei corrispettivi telematici siano integrati, con dati trasmessi in modo aggregato e in tempo reale all’Agenzia delle Entrate. Questo obbligo di connessione tra POS e scontrini telematici rappresenta una svolta nella lotta all’evasione, garantendo al fisco una visione completa e immediata dei flussi di cassa degli esercenti.

La nuova normativa

Con l’obiettivo di migliorare la tracciabilità delle transazioni, la normativa impone che tutti i pagamenti elettronici siano memorizzati e trasmessi insieme ai corrispettivi telematici. Questo significa che, nel momento in cui viene effettuato un pagamento, i dati dello scontrino e del pagamento elettronico saranno inviati simultaneamente all’Agenzia delle Entrate, garantendo l’autenticità e l’inalterabilità dei dati.

La norma agisce su due fronti principali:

  1. Integrazione tra POS e Registratore Telematico: Il dispositivo che accetta il pagamento (ad esempio il POS) deve essere collegato al registratore telematico, così da permettere una registrazione e trasmissione automatica dei dati relativi al pagamento.
  2. Estensione degli Strumenti Elettronici Ammessi: La norma amplia il riferimento agli strumenti elettronici di pagamento, includendo non solo carte di credito e debito, ma anche app e software di pagamento, agevolando così i pagamenti tramite smartphone e altri dispositivi digitali.

Sanzioni

A partire dal 2026, le imprese che non rispetteranno questi obblighi di collegamento e trasmissione rischieranno sanzioni per omessa memorizzazione e trasmissione dei dati. Le sanzioni potranno essere applicate in caso di:

  • Mancata memorizzazione dei dati dei pagamenti elettronici.
  • Omessa trasmissione dei corrispettivi telematici.
  • Assenza di collegamento tra dispositivi (POS e registratore telematico).

Queste misure si aggiungono alle attuali norme che richiedono già la trasmissione telematica dei dati delle transazioni, ma la nuova normativa rafforza il controllo e facilita l’incrocio di dati tra i pagamenti effettuati e i corrispettivi emessi.

Coinvolgimento dell’Agenzia delle Dogane

Una novità importante riguarda anche il coinvolgimento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, a cui, insieme all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza, verrà garantito accesso ai file delle fatture elettroniche per un periodo fino a otto anni. Questo accesso sarà utile per vigilare sulle transazioni relative alle cessioni di energia elettrica e gas naturale, migliorando così il controllo sulle accise.

Tempi di trasmissione

Oltre alla trasmissione diretta all’Agenzia delle Entrate, la normativa coinvolge PagoPa Spa per facilitare la raccolta dei dati dei pagamenti elettronici. Al momento, gli operatori finanziari inviano i dati entro due giorni lavorativi, mentre PagoPa li trasmette all’Agenzia delle Entrate entro il quinto giorno lavorativo successivo. Dal 2026, il flusso sarà ottimizzato per garantire che la trasmissione dei dati avvenga in tempo reale, migliorando l’efficacia della misura anti-evasione.

Impatto per le imprese

Le aziende avranno tempo fino al 2026 per adeguarsi, ma dovranno aggiornare i propri sistemi di pagamento e registrazione telematica per rispettare i nuovi requisiti. L’obbligo di trasmettere i dati in modo aggregato richiederà investimenti tecnologici per garantire che il POS e il registratore telematico siano sempre interconnessi. Tuttavia, questa integrazione aiuterà a semplificare il processo di rendicontazione, riducendo errori e migliorando la precisione dei dati fiscali inviati.

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