Ritenute e IVA non versate: come evitare il reato entro il 2024

 

La riforma introdotta dal Dlgs 87/2024 offre nuove opportunità per regolarizzare i mancati versamenti di ritenute e IVA attraverso l’utilizzo degli avvisi bonari e la rateazione dei debiti tributari. Queste disposizioni consentono ai contribuenti di evitare il rischio di commissione del reato, a patto che si rispettino tempi e modalità precise.

 

Modifiche ai termini del reato
Le soglie di rilevanza per il reato restano invariate:

  • 150.000 euro per le ritenute;
  • 250.000 euro per l’IVA.

Tuttavia, i termini per la rilevanza penale sono stati modificati. Dal 29 giugno 2024, l’omesso versamento diventa penalmente rilevante solo se, entro il 31 dicembre dell’anno successivo alla presentazione della dichiarazione, il debito non è estinto o non è in corso una rateazione da avviso bonario.

 

Il ruolo degli avvisi bonari
Gli avvisi bonari, emessi a seguito di controlli automatizzati, assumono un ruolo centrale. La comunicazione degli esiti deve essere inviata entro il 30 settembre dell’anno successivo alla dichiarazione. Il contribuente ha tempo fino al 31 dicembre per avviare la rateazione, evitando così il reato.

Se il contribuente non riceve l’avviso in tempo, può comunque effettuare pagamenti spontanei pari ad almeno 1/20 del debito per ciascun trimestre solare, utilizzando il ravvedimento operoso. Una volta ricevuto l’avviso bonario, la rateazione dovrà essere proseguita secondo le regole ordinarie.

 

Decadenza dalla rateazione e rilevanza penale
Se il contribuente non prosegue con i pagamenti rateali e il debito residuo supera:

  • 50.000 euro per le ritenute;
  • 75.000 euro per l’IVA,
    il comportamento diventa penalmente rilevante.

 

Debiti pregressi e impatto retroattivo
La riforma consente di riconsiderare omissioni relative agli anni precedenti, come il 2022. Ad esempio, un debito IVA di 251.000 euro al 27 dicembre 2019 che fosse ancora in corso di rateazione al 31 dicembre 2020 potrebbe risultare non punibile alla luce della nuova normativa. Tuttavia, su questi aspetti saranno necessari chiarimenti giurisprudenziali per definire i margini di applicazione retroattiva.

 

Cosa devono fare i contribuenti

  1. Monitorare le comunicazioni ricevute: Gli avvisi bonari sono strumenti chiave per regolarizzare la posizione fiscale.
  2. Avviare tempestivamente la rateazione: Entro il 31 dicembre, per evitare il rischio penale.
  3. Valutare il ravvedimento operoso: Se non si è ancora ricevuto l’avviso bonario, è possibile iniziare pagamenti spontanei per ridurre il debito e rientrare nelle soglie di non punibilità.
  4. Rivedere i debiti passati: Analizzare eventuali omissioni pregresse per verificare la possibilità di regolarizzazione.

 

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