L’Agenzia delle Entrate ha avviato una campagna di compliance rivolta ai contribuenti che, dopo aver usufruito del superbonus, non hanno aggiornato le rendite catastali dei loro immobili. L’obiettivo è garantire una mappatura precisa e realistica del patrimonio immobiliare italiano, riducendo i rischi di irregolarità e la presenza delle cosiddette “case fantasma”.
L’Obbligo di variazione
La normativa prevede che, al termine dei lavori finanziati con il superbonus, i contribuenti effettuino l’aggiornamento della rendita catastale, qualora necessario. Questa operazione deve essere comunicata tramite la dichiarazione Docfa, indispensabile per registrare le modifiche strutturali e miglioramenti apportati agli immobili.
L’incrocio dei dati tra le comunicazioni relative alla cessione dei crediti e la banca dati catastale consentirà all’Agenzia di individuare i contribuenti che non hanno adempiuto a questo obbligo. Le lettere di compliance inviate ai proprietari non rappresentano un controllo formale, ma un invito a chiarire la propria posizione e, se necessario, a correggere eventuali omissioni.
Le conseguenze
Questa iniziativa interessa circa 500mila immobili ristrutturati con il superbonus. Qualora emergano omissioni, i contribuenti riceveranno una lettera che descrive le irregolarità riscontrate. Le opzioni a disposizione includono:
- Ravvedimento operoso: Correggere spontaneamente l’omissione con la presentazione della dichiarazione Docfa.
- Verifica tecnica: Dimostrare, tramite una perizia tecnica e conteggi adeguati, che non sussisteva l’obbligo di aggiornamento.
- Ricorso in autotutela: Contestare l’avviso di accertamento, pur senza sospendere i termini per un eventuale ricorso formale.
Se il contribuente non risponde, l’Agenzia potrebbe notificare un avviso di accertamento, attribuendo d’ufficio una nuova rendita catastale. In questo caso, il ricorso formale dovrà essere presentato entro 60 giorni.
Prevenire sanzioni
Per evitare sanzioni, è essenziale che i contribuenti si avvalgano dell’assistenza di tecnici qualificati per verificare la correttezza delle proprie dichiarazioni. Anche in caso di comunicazioni ricevute, la collaborazione con l’Agenzia delle Entrate attraverso i canali telematici, come Civis, rappresenta la strada migliore per regolarizzare la propria posizione.