La Legge di Bilancio 2025 (L. 30 dicembre 2024, n. 207) introduce alcune modifiche al sistema previdenziale italiano, focalizzandosi principalmente sui cosiddetti contributivi puri, ovvero i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi previdenziali dal 1996. Ecco un’analisi delle principali novità introdotte per pensioni, previdenza complementare e misure di accompagnamento al pensionamento.
Modifiche per i Contributivi Puri
Le principali modifiche riguardano i lavoratori iscritti a una gestione obbligatoria dal 1996, escludendo le casse professionali:
- Contributi facoltativi: Dal 2025, i nuovi iscritti possono versare un contributo aggiuntivo fino al 2% dell’aliquota pensionistica. Questa somma è deducibile al 50% dal reddito, ma la maggiorazione sarà erogata solo al compimento dell’età pensionabile (67 anni).
- Importi soglia e previdenza complementare: Per chi è iscritto a fondi pensione, è possibile utilizzare la rendita teorica del fondo per raggiungere il requisito minimo di pensione. Tuttavia, la rendita non verrà sommata alla pensione pubblica.
Pensione Anticipata e Quote
Per i contributivi puri, l’accesso alla pensione anticipata resta vincolato a requisiti stringenti:
- Quota 103: Confermata per il 2025, permette di accedere alla pensione con 62 anni di età e 41 anni di contributi. Tuttavia, il trattamento massimo è limitato a cinque volte il minimo INPS e non è cumulabile con redditi da lavoro (tranne quelli occasionali, entro 5.000 euro annui).
- Ape Sociale e Opzione Donna: Prorogati per un altro anno, confermando i requisiti esistenti, come l’età minima di 63 anni per l’Ape Sociale e 35 anni di contributi per l’Opzione Donna.
Incentivi per il Posticipo del Pensionamento
Per incentivare il prolungamento dell’attività lavorativa:
- I dipendenti che posticipano il pensionamento riceveranno in busta paga l’equivalente dei contributi non versati, esentasse.
- Nel pubblico impiego, il limite di età per il servizio è fissato a 67 anni, con possibilità di estensione fino a 70 anni, salvo specifiche esclusioni (magistrati, forze armate).
Rivalutazione delle Pensioni
Dal 2025, le pensioni minime saranno rivalutate del 2,2%, portando l’importo a 616,67 euro mensili. Gli incrementi saranno applicati anche alla tredicesima mensilità. È previsto un aumento della maggiorazione sociale per i pensionati con più di 70 anni o invalidi civili totali, pari a 8 euro al mese.
Residenti all’Estero
Per il 2025, è introdotta una limitazione sulla rivalutazione automatica delle pensioni superiori a 603,40 euro lordi mensili per i residenti all’estero.