Adeguati Assetti e diagnosi precoce della crisi: obblighi e responsabilità degli imprenditori

 

Con l’introduzione del Codice della Crisi (Dlgs 14/2019), integrato dal Dlgs 83/2022, il tema degli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili ha acquisito una rilevanza centrale per le imprese italiane. L’obiettivo principale è garantire una gestione aziendale efficace, in grado di prevenire e gestire tempestivamente eventuali situazioni di crisi. Recenti pronunce giurisprudenziali, come quella del Tribunale di Brescia, evidenziano i limiti e le responsabilità degli amministratori nell’applicazione di queste disposizioni.

Obblighi Imposti dal Codice della Crisi

L’articolo 3 del Codice della Crisi prevede che gli assetti organizzativi debbano:

  1. Rilevare squilibri patrimoniali, economici e finanziari: Monitorare l’andamento aziendale per garantire sostenibilità e profittabilità.
  2. Valutare la sostenibilità del debito: Proiettare i flussi finanziari su un periodo di 12 mesi.
  3. Fornire dati per il test pratico di risanamento: Supportare la valutazione della perseguibilità di un piano di risanamento.
  4. Monitorare sintomi specifici di crisi: Identificare segnali come ritardi nei pagamenti, debiti scaduti e sconfini bancari.

Diagnosi Precoce della Crisi

La legge impone agli imprenditori di attuare un sistema di monitoraggio continuo che consenta di identificare segnali di difficoltà e adottare misure tempestive. La rilevazione di squilibri economici e patrimoniali richiede strumenti di analisi specifici, come bilanci previsionali e quadri informativi aggiornati.

Sostenibilità del Debito

Tra gli obblighi più complessi vi è la necessità di prevedere i flussi di cassa per i 12 mesi successivi. Questo requisito, raddoppiato rispetto al passato, rappresenta una sfida soprattutto per le piccole e medie imprese meno strutturate.

Segnali Specifici di Crisi

Il Codice della Crisi individua quattro sintomi principali:

  • Ritardi superiori a 30 giorni nei pagamenti delle retribuzioni.
  • Debiti verso fornitori scaduti superiori a quelli non scaduti.
  • Sconfini negli affidamenti bancari oltre il 5%.
  • Debiti significativi verso il Fisco e gli enti previdenziali.

Questi segnali, pur essendo obbligatori, sono stati criticati perché descrivono più l’insolvenza che una crisi iniziale, risultando meno utili per una diagnosi precoce.

Giurisprudenza e Discrezionalità

Una recente pronuncia del Tribunale di Brescia (23 ottobre 2024) ha stabilito che l’adeguatezza degli assetti organizzativi va valutata con flessibilità, applicando la business judgment rule. Secondo questo principio, le decisioni degli amministratori, purché informate e coerenti, non possono essere sindacate giudizialmente.

Altri tribunali, invece, hanno adottato un approccio più rigoroso, giudicando inadeguati gli assetti privi di strumenti specifici come piani industriali, budget di tesoreria e sistemi di controllo dei crediti. La Corte d’Appello di Bologna, in un provvedimento del 18 novembre 2022, ha sottolineato che l’obbligo di predisporre assetti adeguati è rilevante soprattutto quando l’impresa è in equilibrio, mentre in situazioni di crisi è più urgente adottare soluzioni immediate.

Conclusioni

Gli adeguati assetti organizzativi rappresentano uno strumento indispensabile per garantire la continuità aziendale e prevenire crisi. Tuttavia, la normativa lascia spazio a discrezionalità nella loro applicazione, imponendo al contempo risultati chiari e misurabili.

 

Chiedi informazioni

Condividi :

consulenza aziendale e societaria

10 Gen 2025

Conferimenti di partecipazioni: realizzo controllato e nuove regole per le holding di famiglia

consulenza aziendale e societaria

6 Gen 2025

Crediti valutati al costo ammortizzato: analisi delle dilazioni di pagamento

consulenza aziendale e societaria

4 Gen 2025

Riallineamento dell’avviamento: nuove regole dal Dlgs 192/2024

CERCA