I compensi derivanti da diritti d’autore, se direttamente collegati all’attività di lavoro autonomo abituale, concorrono al reddito professionale e, per i contribuenti in regime forfettario, alla verifica della soglia di 85.000 euro di compensi. Questo principio, confermato dalla Direzione regionale delle Entrate della Liguria (prot. n. 903-120/2024), evidenzia l’importanza di valutare con attenzione la correlazione tra diritti d’autore e attività professionale.
Diritti d’Autore e Reddito Professionale
I diritti d’autore rientrano tra i compensi professionali se:
- Sono correlati all’attività autonoma abitualmente svolta.
- Non sarebbero stati percepiti in assenza di tale attività.
Nel caso di un professionista in regime forfettario, come un commercialista che percepisce compensi per articoli fiscali, i proventi da diritti d’autore:
- Vengono tassati con un’imposta sostitutiva, calcolata sull’ammontare complessivo dei compensi.
- Beneficiano di una deduzione forfettaria del 25% (40% per soggetti sotto i 35 anni) prevista dall’articolo 54-octies del Tuir.
Calcolo e Tassazione
I compensi da diritti d’autore correlati all’attività professionale vengono cumulati con gli altri ricavi per calcolare l’imposta sostitutiva. Le modalità di tassazione prevedono:
- Applicazione della deduzione forfettaria (25% o 40%).
- Inserimento nel rigo LM22, colonna 4, del modello Redditi.
- Esenzione dall’applicazione della ritenuta d’acconto da parte del committente.
Per i professionisti non in regime forfettario, i compensi correlati all’attività autonoma subiscono una tassazione ordinaria senza abbattimenti specifici.
Problematiche Interpretative
Stabilire la correlazione tra diritti d’autore e attività professionale non è sempre immediato. Secondo la Dre Liguria, la correlazione esiste quando i compensi derivano da conoscenze tecnico-giuridiche strettamente collegate all’attività esercitata abitualmente. Tuttavia, questa interpretazione potrebbe penalizzare i professionisti non forfettari, che perderebbero gli abbattimenti specifici sui diritti d’autore.
Un esempio pratico: un commercialista in regime forfettario che scrive articoli fiscali vedrà tali compensi attratti al reddito professionale se le competenze utilizzate sono direttamente legate alla sua attività. Diversamente, un soggetto non abitualmente dedito a un’attività autonoma potrebbe classificare i compensi come redditi assimilati al lavoro autonomo (articolo 53, comma 2, lettera b, del Tuir).
Conclusioni e Consigli
Per i professionisti forfettari, la corretta gestione dei compensi da diritti d’autore è essenziale per rispettare la soglia di 85.000 euro e beneficiare delle agevolazioni fiscali. È consigliabile:
- Verificare la correlazione tra diritti d’autore e attività abituale.
- Documentare le conoscenze tecniche utilizzate per generare i compensi.
- Consultare un commercialista esperto per evitare errori interpretativi.