Crisi d’impresa: gli step per calcolare gli indici di allerta

La gestione della crisi d’impresa è una questione cruciale per gli imprenditori, che devono dotarsi di strumenti adeguati per prevenire situazioni di insolvenza. L’articolo 2086 del Codice civile impone l’obbligo di adottare un assetto organizzativo, amministrativo e contabile idoneo a rilevare tempestivamente segnali di crisi, garantendo la continuità aziendale.

L’introduzione degli indici di allerta rappresenta uno strumento fondamentale per individuare potenziali squilibri finanziari e adottare misure correttive in tempo utile. Vediamo quali sono gli step operativi per calcolare questi indicatori e utilizzarli in modo efficace.

Gli indici di allerta nel Codice della crisi d’impresa

Il Codice della crisi e dell’insolvenza (Dlgs 14/2019) ha previsto l’introduzione degli indici di allerta per consentire un controllo efficace della situazione economico-finanziaria delle imprese. Tali indicatori sono stati elaborati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) nel documento “Crisi d’Impresa – Gli Indici dell’Allerta”, pubblicato il 20 ottobre 2019.

Sebbene la loro adozione obbligatoria sia stata rinviata, questi indicatori rimangono strumenti essenziali per monitorare la stabilità finanziaria delle imprese e prevenire situazioni di difficoltà economica.

Gli step per calcolare gli indici di allerta

1. Verifica delle condizioni preliminari

Prima di procedere al calcolo degli indici di allerta, è necessario controllare due condizioni fondamentali:

  • Patrimonio netto positivo superiore a 10.000 euro: Un patrimonio netto negativo è già un segnale critico di crisi.
  • Disponibilità di un DSCR (Debt Service Coverage Ratio) attendibile: Questo indicatore misura la capacità dell’impresa di generare flussi finanziari sufficienti a coprire i propri debiti.

Se il DSCR è inferiore a 1, significa che l’impresa potrebbe non avere le risorse necessarie per onorare i propri impegni finanziari futuri.

2. Calcolo del DSCR

Il Debt Service Coverage Ratio (DSCR) è uno degli strumenti più importanti per valutare la sostenibilità del debito aziendale. Si calcola con la formula:

DSCR=Flussi di cassa operativiOneri finanziari complessiviDSCR = \frac{\text{Flussi di cassa operativi}}{\text{Oneri finanziari complessivi}}

Un DSCR inferiore a 1 è un segnale di crisi, poiché indica che i flussi di cassa generati dall’attività aziendale non sono sufficienti a coprire i debiti finanziari.

Se il DSCR non è attendibile, è necessario utilizzare un set di cinque indici settoriali, elaborati per monitorare la situazione economico-finanziaria dell’impresa.

3. Analisi degli indici settoriali

Nel caso in cui il DSCR non sia disponibile, il Codice della crisi prevede il ricorso a cinque specifici indici settoriali, che permettono di rilevare eventuali segnali di crisi.

1. Indice di sostenibilità degli oneri finanziari

Misura il rapporto tra oneri finanziari e ricavi, indicando se l’impresa è in grado di sostenere il costo del debito con il proprio fatturato:

  • Un valore elevato indica che il costo del debito è troppo alto rispetto ai ricavi, aumentando il rischio di insolvenza.

2. Indice di adeguatezza patrimoniale

Indica il rapporto tra patrimonio netto e totale dei debiti, misurando la solidità patrimoniale dell’impresa:

  • Un valore basso segnala una forte dipendenza dal capitale di terzi e una scarsa capacità di assorbire eventuali perdite.

3. Indice di equilibrio finanziario

Valuta la liquidità aziendale, confrontando attività a breve termine e passività a breve termine:

  • Un valore inferiore a 1 evidenzia una mancanza di liquidità per coprire le passività imminenti.

4. Indice di redditività

Misura la capacità dell’impresa di generare flussi di cassa operativi rispetto alle risorse impiegate:

  • Un valore ridotto segnala una bassa capacità di autofinanziamento e un’elevata dipendenza da finanziamenti esterni.

5. Indice di indebitamento previdenziale e tributario

Analizza il rapporto tra debiti fiscali e previdenziali e il totale delle attività aziendali:

  • Un indice elevato indica un rischio di accumulo di debiti con il fisco e gli enti previdenziali, aumentando il rischio di azioni di recupero forzoso.

L’importanza dell’adeguato assetto aziendale

L’adozione di un adeguato assetto organizzativo e contabile è fondamentale per garantire la sostenibilità aziendale. Un sistema efficace deve:

  • Monitorare periodicamente il DSCR e gli altri indicatori finanziari.
  • Prevedere flussi di cassa futuri, per evitare criticità economiche.
  • Fornire segnali tempestivi agli amministratori, consentendo di adottare strategie correttive in caso di difficoltà.

L’incapacità di produrre un DSCR attendibile è già di per sé un segnale di crisi, indicando l’inadeguatezza del sistema di controllo aziendale.

Gli indici di allerta previsti dal Codice della crisi rappresentano strumenti fondamentali per prevenire il rischio di insolvenza e garantire la continuità aziendale.

L’adozione di questi indicatori consente di:

  • Individuare segnali di crisi in anticipo.
  • Adottare misure correttive tempestive.
  • Migliorare la gestione del rischio finanziario.

Anche se gli indici di allerta non sono ancora formalmente obbligatori, il loro utilizzo rimane un elemento strategico per tutte le imprese che desiderano prevenire difficoltà finanziarie e migliorare la propria stabilità economica.

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