La mobilità internazionale è diventata parte integrante della strategia operativa di molte imprese italiane. Tuttavia, inviare lavoratori all’estero comporta responsabilità precise in capo al datore di lavoro, che è tenuto a garantire salute e sicurezza non solo presso la sede italiana, ma anche durante la trasferta. Questo principio trova oggi un’importante formalizzazione nel nuovo “Documento di Orientamento Professionale per il medico competente”, pubblicato dalla Società Italiana di Medicina del Lavoro all’inizio del 2025.
Ispirato alla norma ISO 31030:2021, il documento rappresenta una guida tecnica e gestionale per l’adozione di efficaci strategie di Travel Risk Management, meglio conosciuto come TRM.
Travel Risk Management: cosa significa
Il Travel Risk Management è l’insieme delle misure che un’organizzazione adotta per:
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valutare i rischi sanitari, ambientali, geopolitici e culturali della trasferta,
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prevenire situazioni di pericolo per il lavoratore,
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garantire assistenza, protezione e rimpatrio in caso di necessità.
Ignorare questi obblighi può esporre l’azienda a responsabilità civili e penali, anche nel caso di infortuni occorsi all’estero. Un recente orientamento della Cassazione penale (sentenza n. 35510/2021) ha infatti ribadito che l’obbligo di tutela grava sul datore di lavoro anche fuori dai confini nazionali.
Le indicazioni del documento SIML
Il nuovo documento della SIML suggerisce un approccio strutturato, articolato in fasi operative e policy aziendali, da implementare prima, durante e dopo la trasferta.
Prima della partenza: pianificazione e valutazione
Tutto parte dalla Valutazione dei Rischi specifica per il Paese di destinazione. Alcuni esempi:
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malattie endemiche non presenti in Italia,
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instabilità politica o religiosa,
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rischi climatici, ambientali o logistici.
Una volta identificati i rischi, l’azienda deve:
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elaborare una Travel Risk Policy e una Travel Health Policy,
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prevedere l’idoneità sanitaria del lavoratore alla missione,
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fornire formazione mirata attraverso il travel counselling,
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predisporre una Scheda Paese con contatti utili, strutture sanitarie convenzionate e informazioni comportamentali.
Strumenti di prevenzione efficaci possono includere:
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vaccinazioni obbligatorie o raccomandate,
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coperture assicurative specifiche per viaggi e malattie,
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convenzioni con cliniche locali o operatori sanitari internazionali,
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procedure di rimpatrio d’urgenza.
Durante il viaggio: monitoraggio e supporto
Il datore di lavoro ha l’onere di mantenere un canale attivo di comunicazione con il dipendente. È utile:
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implementare sistemi di tracciamento digitale per gli spostamenti,
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stabilire procedure di emergenza o evacuazione,
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fornire supporto psicologico o medico a distanza.
Al rientro: follow-up e miglioramento continuo
Una volta rientrato, il lavoratore dovrebbe essere coinvolto in un programma di debriefing che preveda:
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monitoraggio delle condizioni di salute,
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valutazione psicologica se necessaria,
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revisione delle criticità incontrate,
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aggiornamento delle policy TRM aziendali.
Le funzioni aziendali coinvolte
Una gestione efficace del Travel Risk Management richiede il coordinamento tra più aree aziendali:
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HR e Sicurezza: definizione delle policy e formazione del personale.
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Compliance e Legale: verifica della normativa internazionale e definizione delle responsabilità.
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Medico competente: valutazione dell’idoneità e sorveglianza sanitaria.
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Assicurazioni: attivazione delle coperture.
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IT e Comunicazione: monitoraggio dei dispositivi e gestione della sicurezza informatica.
Il valore della compliance nel TRM
Oltre all’obbligo giuridico, adottare un sistema di Travel Risk Management efficace rafforza la reputazione dell’impresa, riduce il rischio di interruzioni operative e consolida la fiducia dei lavoratori.
L’esperienza dimostra che le aziende che investono in sicurezza e pianificazione della mobilità internazionale sono meglio preparate a fronteggiare emergenze, riducono i costi legati agli imprevisti e migliorano l’engagement dei propri team.
Conclusioni operative
Il Travel Risk Management non è solo una misura precauzionale: è uno standard operativo, uno strumento di tutela e un indicatore di responsabilità d’impresa. La recente pubblicazione del documento della SIML rappresenta un punto di svolta per tutte le imprese italiane con lavoratori impiegati all’estero.
Lo Studio Beneggi e Associati supporta le imprese nella costruzione di policy di Travel Risk Management conformi alla normativa italiana e agli standard internazionali. Un approccio proattivo alla sicurezza dei lavoratori in trasferta è oggi un requisito fondamentale di sostenibilità e continuità aziendale.