Auto aziendali: salvaguardia fiscale approvata per i veicoli ordinati entro il 2024

Il decreto Bollette, attualmente in fase di approvazione parlamentare, contiene una norma di particolare rilievo per le imprese che utilizzano auto aziendali concesse in uso promiscuo ai dipendenti. Grazie a un emendamento voluto dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, è stata introdotta una clausola di salvaguardia che evita l’applicazione delle nuove e più gravose regole fiscali sul fringe benefit per le auto aziendali dotate di motori termici o ibridi, a patto che siano ordinate entro il 31 dicembre 2024 e concesse in uso entro il 30 giugno 2025.

Qual è il problema che la norma risolve?

Con la legge di Bilancio e successive disposizioni attuative, si era prefigurato un incremento della base imponibile per i fringe benefit legati all’uso promiscuo dei veicoli aziendali. In particolare, l’aggiornamento dei coefficienti chilometrici (c.d. “tabelle ACI”) avrebbe comportato un aumento della tassazione per molte tipologie di veicoli non full electric, generando un impatto significativo sui costi fiscali sostenuti da lavoratori e imprese.

L’emendamento inserito nel decreto Bollette pone un limite temporale a questa novità, prevedendo che non si applichino i nuovi parametri ai veicoli ordinati entro il 2024 e assegnati al dipendente entro la metà del 2025. La misura tutela la programmazione aziendale e la filiera del noleggio, che spesso si basa su pianificazioni di lungo periodo e su contratti già in essere.

A chi si applica la salvaguardia

Per beneficiare dell’esclusione dalla nuova disciplina fiscale:

  • il datore di lavoro deve aver ordinato il veicolo entro il 31 dicembre 2024;

  • il veicolo deve essere consegnato in uso promiscuo al dipendente entro il 30 giugno 2025.

Sono inclusi anche i veicoli ibridi e termici, che costituiscono ancora oggi la quota maggioritaria del parco auto aziendale.

Quali veicoli restano esclusi

Non rientrano nella salvaguardia:

  • i veicoli ordinati dopo il 31 dicembre 2024;

  • i veicoli consegnati oltre il 30 giugno 2025, anche se ordinati prima;

  • i veicoli full electric, che comunque beneficiano di regimi fiscali più favorevoli.

La norma, pur apprezzata dalle imprese, ha suscitato alcune perplessità: la scadenza del 30 giugno 2025 per la concessione in uso potrebbe penalizzare chi, pur avendo ordinato il veicolo entro i termini, subisce ritardi nella consegna non imputabili all’azienda.

Impatto sul fringe benefit

La valutazione del fringe benefit per i veicoli in uso promiscuo si basa sui costi chilometrici definiti dalle tabelle ACI, con tassazione applicata sul 30% della percorrenza convenzionale di 15.000 km annui. I nuovi parametri avrebbero comportato un innalzamento delle basi imponibili per le auto più inquinanti.

Grazie alla clausola di salvaguardia, resta applicabile la normativa precedente a tutti i veicoli ordinati nel 2024 e concessi entro il termine indicato, mantenendo così invariato il trattamento fiscale e garantendo certezze sia ai datori di lavoro sia ai lavoratori.

Conclusioni

La misura approvata nel decreto Bollette rappresenta una risposta concreta alle richieste delle imprese e degli operatori del settore automotive. In un contesto economico e normativo in continua evoluzione, garantire stabilità e coerenza nelle regole fiscali è essenziale per favorire una pianificazione efficace e per contenere i costi aziendali.

È ora importante che le aziende verifichino le tempistiche di ordine e consegna dei veicoli aziendali destinati all’uso promiscuo, per non perdere il beneficio della clausola di salvaguardia. Un supporto professionale può aiutare a valutare correttamente gli impatti fiscali e a gestire in modo puntuale la documentazione necessaria.

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