Con la circolare INPS n. 76/2025, è stato ufficializzato il bonus bebè 2025, un contributo una tantum di 1.000 euro destinato ai nuclei familiari che accolgono un figlio a partire dal 1° gennaio 2025, sia per nascita, che per adozione o affido preadottivo. La misura, introdotta dalla Legge di Bilancio 2025, si affianca agli altri strumenti di sostegno alla genitorialità e ha come obiettivo quello di supportare economicamente le famiglie nei primi momenti della vita del bambino.
Lo stanziamento complessivo è di 330 milioni di euro, con l’avvertenza che, in caso di richieste superiori al budget, il valore del bonus e il limite ISEE potranno essere rimodulati. Al momento, l’invio delle domande non è ancora attivo, ma la partenza verrà annunciata da INPS con apposito messaggio nei prossimi giorni.
Requisiti soggettivi: chi può richiederlo
Il bonus è rivolto a genitori residenti in Italia, in possesso di specifici requisiti di cittadinanza e residenza:
-
Cittadini italiani o UE, oppure loro familiari con diritto di soggiorno;
-
Cittadini extra-UE in possesso di permesso di soggiorno UE per lungo periodo;
-
Titolari di permesso unico di lavoro o di permesso per ricerca validi per almeno 6 mesi;
-
Titolari di permesso di soggiorno non espressamente indicati, purché di durata non inferiore a 12 mesi.
La residenza in Italia del genitore richiedente deve essere continuativa dalla data di nascita, adozione o affido del bambino fino a quella di presentazione della domanda.
Non è richiesto che il bambino nasca in Italia, ma è essenziale che il genitore risulti residente sul territorio nazionale per tutta la durata considerata.
Eventi coperti: nascita, adozione, affido
Sono coperti dal bonus:
-
Nascite avvenute dal 1° gennaio 2025;
-
Adozioni nazionali con sentenza a partire dal 1° gennaio 2025;
-
Affidi preadottivi: vale la data di ingresso del minore in famiglia indicata nel provvedimento del Tribunale;
-
Adozioni internazionali: vale la data di trascrizione dell’adozione nei registri dello stato civile italiano.
Per i minori adottati nel 2025, anche se il provvedimento di affido è anteriore, si può fare riferimento alla sentenza di adozione.
Requisiti economici: ISEE fino a 40.000 euro
Il bonus è riconosciuto ai nuclei familiari con ISEE minorenni non superiore a 40.000 euro. Il valore dell’assegno unico eventualmente percepito non incide sul calcolo dell’indicatore.
È importante che:
-
il bambino rientri nel nucleo ai fini ISEE;
-
sia stata presentata la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) valida al momento della domanda.
Chi presenta la domanda e come
La richiesta può essere presentata da uno dei due genitori. In caso di genitori non conviventi, la domanda può essere avanzata solo da chi convive con il figlio.
Il termine per la presentazione è entro 60 giorni:
-
dalla data di ingresso in famiglia del minore per eventi avvenuti dopo l’avvio delle domande;
-
dalla data di attivazione della procedura INPS, per eventi già avvenuti.
I canali abilitati per l’invio sono:
-
il portale INPS tramite SPID, CIE o CNS;
-
l’app INPS Mobile;
-
il contact center INPS;
-
i patronati.
Compatibilità e cumulabilità
Il bonus bebè:
-
è cumulabile con l’assegno unico universale e con altri bonus per la natalità;
-
non concorre alla formazione del reddito;
-
non necessita di ulteriori documentazioni oltre alla DSU, ma si consiglia di conservare copia della documentazione relativa all’evento (es. sentenza di adozione o provvedimento di affido).
Conclusione
Il bonus bebè da 1.000 euro rappresenta un ulteriore segnale di attenzione verso la genitorialità, in un contesto in cui la natalità resta una delle principali sfide sociali ed economiche del Paese. La misura è semplice, accessibile e può avere un impatto concreto nel sostenere le famiglie nel momento iniziale di accoglienza di un figlio.
Per le imprese, gli enti e le famiglie che si trovano coinvolti in pratiche di adozione o affido, o semplicemente per i neo-genitori, è importante monitorare l’apertura ufficiale delle domande da parte dell’INPS e attivarsi nei tempi indicati, anche con l’assistenza di professionisti e patronati.