Il decreto di riordino degli incentivi fiscali attualmente in gestazione rappresenta una finestra cruciale per rafforzare e rendere più inclusivo il sistema Patent Box, la super deduzione fiscale al 110% prevista per i beni immateriali d’impresa. L’occasione, evidenziata anche dal recente dibattito parlamentare e tecnico, potrebbe rilanciare una misura oggi altamente performante e strategica per il posizionamento competitivo delle imprese italiane.
Il contesto normativo: da Dl 146/2021 al riordino 2025
L’attuale Patent Box, disciplinato dall’articolo 6 del Dl 146/2021, riconosce un’ulteriore deduzione pari al 110% dei costi sostenuti per la ricerca e sviluppo relativa a:
-
software protetti da copyright (originali e creativi),
-
brevetti industriali,
-
disegni e modelli legalmente registrati.
La proposta di riordino spinge oggi verso una reintegrazione del know how tra i beni agevolabili, in linea con quanto già previsto dalla disciplina originaria del 2015 e in coerenza con i principi Ocse sul trattamento fiscale degli intangibili.
Perché il know how va reintrodotto
Il know how rappresenta l’asset intangibile per eccellenza nelle PMI italiane: conoscenze tecniche, commerciali o industriali non brevettate ma economicamente rilevanti e strategicamente determinanti.
Il Codice della proprietà industriale (artt. 98-99) ne tutela il valore giuridico solo se:
-
le informazioni sono segrete;
-
esiste un valore economico concreto;
-
sono adottate misure idonee a garantirne la riservatezza.
Il ritorno del know how nel Patent Box avverrebbe con un sistema di autocertificazione del titolare, già collaudato con successo nella versione previgente (circolare AdE 11/E/2016), facilitando così l’accesso all’agevolazione con oneri amministrativi sostenibili.
Due esempi concreti
-
Impresa manifatturiera, Brescia: non dispone di brevetti registrati ma sviluppa internamente tecnologie di lavorazione protette da segretezza industriale. Con la reintroduzione del know how nel Patent Box, potrebbe applicare la deduzione del 110% sui costi di personale, consulenze e prototipazione interna, ottenendo un risparmio fiscale significativo e stabile.
-
Start-up biotech, Emilia-Romagna: sviluppa algoritmi per analisi predittiva brevettabili in futuro ma attualmente protetti solo da know how. La possibilità di autocertificare la segretezza e applicare la super deduzione rappresenterebbe una leva fiscale immediata per attrarre capitali e investitori.
Profili strategici e gestionali
Il Patent Box 110% è una misura front end: si applica a monte nella dichiarazione dei redditi, senza necessità di ruling preventivi. L’adozione della documentazione idonea, da conservare in sede di controllo, protegge il contribuente da sanzioni e rilievi. Questo aspetto rende l’incentivo estremamente appetibile anche in ottica di pianificazione tributaria e consolidamento fiscale.
L’eventuale riapertura al know how estenderebbe inoltre la coerenza del sistema anche ai redditi di lavoro autonomo e agli enti di ricerca, che già godono di regimi similari per proventi derivanti dallo sfruttamento di IP non registrati (artt. 53, 54-octies, 67 Tuir).
Il ruolo del consulente strategico
Per cogliere appieno il potenziale del nuovo Patent Box – con o senza know how – occorre un supporto strutturato nella:
-
mappatura dei beni immateriali,
-
verifica delle condizioni di tutela giuridica,
-
costruzione della documentazione idonea.
Beneggi e Associati integra competenze fiscali, legali e strategiche per supportare le imprese nella valorizzazione e tutela del capitale intangibile, guidando l’intero processo di accesso al beneficio in modo conforme e sicuro.