Nel valutare la convenienza del regime forfettario per il 2025, è fondamentale andare oltre le semplificazioni apparenti e considerare attentamente una variabile spesso sottovalutata: il codice Ateco. Il coefficiente di redditività associato a ciascun codice può infatti influenzare significativamente l’effettivo carico fiscale e previdenziale del contribuente.
Struttura del regime forfettario e criteri di calcolo
Introdotto in forma stabile nel 2015 e modificato nel 2019, il regime forfettario consente ai professionisti e agli imprenditori individuali con ricavi fino a 85.000 euro di determinare il proprio reddito imponibile applicando un coefficiente di redditività ai ricavi. L’imposta sostitutiva è pari al 15%, ridotta al 5% nei primi cinque anni di attività.
Rispetto al regime ordinario, il forfettario offre vantaggi amministrativi e fiscali rilevanti:
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nessuna applicazione dell’Iva;
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esclusione da Isa e ritenute;
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deduzione integrale dei contributi previdenziali;
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esenzione da Irpef, addizionali e Irap.
Tuttavia, il regime non consente la deduzione analitica dei costi né il riconoscimento delle detrazioni fiscali, rendendo fondamentale la valutazione personalizzata.
Analisi comparativa: tre profili a confronto
Abbiamo analizzato tre casi-tipo con ricavi annui di 60.000 euro:
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Consulente informatico – Codice Ateco 62.02.10
Con un coefficiente di redditività del 78%, il regime forfettario consente una deduzione forfettaria superiore rispetto ai costi effettivi (25% contro il 22%). Risulta conveniente anche considerando i contributi Inps alla gestione separata (26,07%), poiché le addizionali locali e le detrazioni nel regime ordinario non compensano i vantaggi del forfettario. -
Commerciante al dettaglio di abbigliamento – Codice Ateco 47.71.10
Il coefficiente del 40% abbassa drasticamente la base imponibile. L’imposta sostitutiva si applica su soli 24.000 euro. Anche i contributi Inps da artigiani/commercianti (fissi e proporzionali) sono più contenuti. In questo caso, la convenienza è accentuata se l’attività è rivolta a clienti finali, per effetto dell’assenza di Iva. -
Muratore – Codice Ateco 43.91.00
Il coefficiente dell’86% rende il regime meno efficiente se il contribuente ha detrazioni personali elevate (es. familiari a carico). Con un reddito imponibile di 51.600 euro (contro i 45.000 del regime ordinario), l’aumento dei contributi e la perdita delle detrazioni può superare il beneficio fiscale.
Quando il forfettario è conveniente?
Il regime forfettario è particolarmente vantaggioso per chi:
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ha costi contenuti rispetto al coefficiente di redditività;
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non può beneficiare di significative detrazioni fiscali;
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opera con marginalità elevate e clientela al consumo;
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rientra nei primi cinque anni di attività e può accedere all’imposta al 5%.
Implicazioni strategiche per imprenditori e professionisti
Non esiste una risposta univoca sulla convenienza del regime. Le variabili determinanti includono:
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livello di costi effettivi;
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incidenza dei contributi Inps e della gestione di appartenenza;
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presenza o meno di detrazioni e crediti fiscali significativi;
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livello di marginalità dell’attività.
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