Blocco del sito Entrate: proroga al 30 maggio 2025 degli adempimenti fiscali. Una lezione sulla fragilità digitale

Venerdì 16 maggio 2025, giornata cruciale per scadenze fiscali come il versamento dell’Iva, l’accesso all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate è risultato di fatto impossibile per ore, a causa di un malfunzionamento tecnico su cui sono attualmente in corso accertamenti da parte di Sogei. Le difficoltà di accesso, documentate da professionisti e cittadini con schermate diffuse sui social, hanno generato un “effetto imbuto” e reso impraticabile l’esecuzione degli adempimenti previsti.

Il blocco ha prodotto un’immediata mobilitazione del Consiglio nazionale dei commercialisti e dei consulenti del lavoro, che hanno chiesto l’attivazione delle tutele previste dal decreto legge 498/1961. Tale norma, tuttora vigente, stabilisce che in caso di irregolare funzionamento degli uffici fiscali – ivi compresi i servizi telematici – le scadenze slittano di dieci giorni lavorativi.

L’Agenzia delle Entrate ha recepito la richiesta. Con il provvedimento n. 225451 del 20 maggio 2025, ha formalizzato la proroga di tutti gli adempimenti e versamenti in scadenza il 16 maggio, spostandoli al 30 maggio 2025. Non sono dovute sanzioni né interessi per i versamenti eseguiti entro tale termine.

La dinamica del disservizio: cause e reazioni

L’interruzione è avvenuta in coincidenza con due eventi: l’apertura del canale per l’invio delle dichiarazioni precompilate e il concentrarsi di scadenze periodiche, tra cui l’Iva mensile e i versamenti delle ritenute. Le indagini tecniche in corso indicano che l’origine del blocco potrebbe risiedere in aggiornamenti software rilasciati nei giorni precedenti, che hanno interferito con la capacità del portale di gestire il traffico di accessi.

Durante la giornata, il sito è stato accessibile solo a tratti, con code virtuali e rallentamenti che hanno impedito il completamento delle operazioni. L’effetto è stato dirompente per studi professionali, aziende e contribuenti, costretti a rinviare le attività programmate e a fronteggiare l’incertezza sulle conseguenze sanzionatorie.

Esempio pratico – Studio professionale impossibilitato a versare l’Iva

Uno studio commercialista con decine di deleghe F24 pronte per il pagamento dell’Iva mensile ha tentato invano per ore di accedere all’area riservata. L’impossibilità tecnica di completare le operazioni ha costretto i professionisti a sospendere le attività. La proroga al 30 maggio ha permesso di recuperare la piena operatività senza incorrere in sanzioni.

Esempio pratico – Impresa individuale bloccata sul portale

Un’impresa individuale con scadenze in autoliquidazione ha tentato più volte di trasmettere il pagamento, riscontrando un continuo errore tecnico. Il titolare, privo di assistenza fiscale, ha potuto beneficiare del rinvio, regolarizzando il pagamento nei giorni successivi.

Le implicazioni strategiche

Questo evento evidenzia una fragilità sistemica: l’affidamento quasi esclusivo all’infrastruttura digitale dell’Agenzia delle Entrate, senza adeguate misure di gestione del rischio tecnologico, può tradursi in un grave ostacolo per la compliance. La reattività delle istituzioni ha evitato danni maggiori, ma la questione resta aperta.

Per le imprese e gli studi professionali, la lezione è chiara: non è più sufficiente organizzarsi in base al calendario fiscale. È necessario dotarsi di strumenti tecnici, backup e procedure di emergenza per fronteggiare eventuali blackout digitali.

Beneggi e Associati interpreta questi episodi come segnali strategici. La nostra consulenza integra l’analisi normativa con la valutazione dei rischi operativi, per offrire soluzioni resilienti. Anticipare le criticità, gestire le urgenze e garantire la continuità operativa non è un valore aggiunto, ma un requisito fondamentale per chi vuole posizionarsi in modo solido in un contesto normativo sempre più interconnesso e fragile.

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