Autotrasporto: nuova lista di controllo INL nei locali aziendali. Cosa cambia davvero (e come prepararsi)

L’Ispettorato nazionale del lavoro ha messo a terra il nuovo modello di lista di controllo per le verifiche presso i locali delle imprese di autotrasporto, approvato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con decreto 17 luglio 2025. La nota INL prot. 6975 dell’8 agosto 2025 ne indica l’uso immediato per i nuovi accertamenti e per quelli non ancora conclusi. È un passaggio non cosmetico: il tracciato ispettivo viene allineato alla “sorella” su strada (DM 20 dicembre 2024) e al sistema di raccolta dati standardizzato del DM 25 settembre 2024, n. 240. Il risultato è un controllo integrato “end-to-end” su tempi di guida e riposo, cronotachigrafo, orario di lavoro dei lavoratori mobili e distacco dei conducenti.

Per le imprese il punto non è solo “sapere cosa chiedono”, ma mettere in sicurezza processi, evidenze e governance. Una checklist più granulare riduce gli spazi di approssimazione. Chi si attrezza prima riduce costi di non conformità, ritardi e fermate operative; chi rincorre, subisce.

Cosa c’è di nuovo nella lista (oltre la forma)

La nuova lista – allegato I al DM 17 luglio 2025 – è più ampia e allineata ai dati richiesti dall’articolo 3 del DM 240/2024. Le novità sostanziali:

  • Perimetro infrazioni: non solo Reg. (CE) 561/2006 (tempi di guida, interruzioni, riposi) e Reg. (UE) 165/2014 (cronotachigrafo), ma anche violazioni all’orario di lavoro dei lavoratori mobili (Dir. 2002/15/CE recepita dal D.Lgs. 234/2007) e al distacco dei conducenti (Dir. (UE) 2020/1057 recepita dal D.Lgs. 27/2023). È il vero salto: la fotografia ispettiva diventa completa e omogenea su tutta la normativa sociale applicabile.

  • Tracciamento dell’assetto aziendale: in Sezione A si qualifica il tipo di locale ispezionato (sede legale o unità locale/operativa); in Sezione B è richiesto il numero REN.

  • Tecnologia di bordo: in Sezione E si dichiara se l’intero parco veicoli è dotato di tachigrafo intelligente (GNSS, funzioni anti-manomissione e interfaccia ITS ai sensi degli artt. 8-10 Reg. 165/2014); vanno distinti i veicoli in disponibilità e quelli in locazione senza conducente.

  • Forza lavoro: in Sezione F non si censisce solo il numero dei conducenti e i giorni controllati, ma anche la nazionalità (italiana, UE/SEE, extra-UE), dato chiave per il distacco e per i profili di parità di trattamento.

  • Sezione G (infrazioni): classificazione per macrocategorie, con conteggio separato tra violazioni a carico dell’impresa o del lavoratore e distinzione merci/persone. Se non emergono infrazioni della normativa sociale euro-unitaria, la Sezione G-bis permette di contrassegnare il “clean check” (utile tracciato difensivo in futuro).

  • Standardizzazione dei riferimenti: la nota INL allega una tabella di comparazione che mette in colonna basi giuridiche UE e corrispondenti norme italiane: un indice operativo per ispettori e imprese.

La cornice resta l’articolo 6, comma 6-ter, del D.Lgs. 144/2008: le infrazioni rilevate presso i locali sono comunicate al MIT con le modalità fissate dal decreto interministeriale. L’effetto è una tracciabilità nazionale unificata che supera prassi territoriali disomogenee.

Implicazioni pratiche per le imprese di autotrasporto

Il nuovo modello non richiede “solo documenti”. Chiede coerenza tra procedure, dati e comportamenti aziendali. Tre aree critiche:

  1. Dati e sistemi
    La checklist “vede” oltre la stampa del tachigrafo: correlazione tra file DSRC/GNSS, turnazioni, fogli presenza, missioni, distacchi, trasferte e buste paga. Serve un flusso digitale unico (personale/operazioni/amministrazione) che generi evidenze consistenti e auditabili. In assenza, il rischio è la non conformità sistemica.

  2. Organizzazione e formazione
    Il perimetro ora include lavoro mobile e distacco: occorrono policy aggiornate (tempi, riposi, pause, reperibilità, trasferte, indennità, alloggi, retribuzione minima locale in caso di distacco), istruzioni operative al personale viaggiante e formazione ai capisquadra. Il tachigrafo intelligente non “salva” da solo: programmazione e controllo restano determinanti.

  3. Governance e responsabilità
    La lista impone di chiarire chi fa che cosa: gestione e scarico dati tachigrafici, conservazione, controlli interni, gestione locazioni senza conducente, compilazione modulistica distacco. La responsabilità non si esternalizza: anche con subfornitori, il committente deve predisporre clausole di conformità e verifiche a campione.

Due esempi concreti (che anticipano l’ispezione)

Esempio 1 – Parco veicoli “smart”, processo “analogico”.
Un’impresa dichiara in lista che tutto il parco è dotato di tachigrafo intelligente. In sede ispettiva i dati GNSS attestano pause regolari; tuttavia, i turni pianificati e i fogli presenza non combaciano con i file tachigrafici. Esito: violazioni a Reg. 561/2006 (interruzioni effettive vs. pianificate), con aggravante di inadeguate procedure (assenza di controlli interni). Correttivo: integrazione sistemi (tachigrafo–HR), doppio livello di controllo (planner e amministrazione), alert automatici su superamenti.

Esempio 2 – Distacco conducenti a geometria variabile.
Un vettore UE distacca periodicamente conducenti in Italia. L’azienda italiana cliente conserva copie parziali delle notifiche e non verifica le condizioni minime di lavoro ai sensi del D.Lgs. 27/2023. Con la nuova lista, l’INL classifica e registra le violazioni per normativa di riferimento; l’impresa committente, pur non essendo datore dei distaccati, risulta priva di un protocollo di due diligence contrattuale e documentale. Correttivo: clausole di compliance nel contratto, checklist di onboarding fornitori, campionamenti trimestrali, tracciato documentale dedicato alla Sezione G.

Come trasformare l’adempimento in vantaggio competitivo

La standardizzazione rende comparabili i comportamenti. Chi investe ora in processi, dati e formazione riduce sanzioni, fermi e contenziosi e – soprattutto – eleva il proprio rating di affidabilità presso committenti e assicurazioni. È un classico scenario “oceano blu”: mentre il mercato si limita a “mettere carte a posto”, la value proposition diventa consegna certa + conformità verificabile. In termini Sun Tzu, “vince chi prepara il terreno”: procedure che impediscono l’errore prima che l’errore accada.

Cosa fare subito (senza perdere settimane)

  • Mappa documentale: elenco e responsabilità su dati richiesti dalle sezioni A-G-G bis (REN, veicoli, locazioni, conducenti per nazionalità, orario di lavoro, distacchi, tachigrafo).

  • Allineamento sistemi: scarico e conservazione telematica dei dati tachigrafici, riconciliazione con presenze/turni, repository distacchi e trasferte, evidenze payroll.

  • Policy e formazione: aggiornare regolamenti interni su tempi/riposi, lavoro mobile, distacchi; sessioni pratiche per planner e capi-flotta; istruzioni ai conducenti.

  • Supply chain: integrare contratti con clausole di conformità e diritto di audit sui subfornitori; check periodici documentali.

  • Simulazione ispettiva: eseguire un “pre-audit” sulla nuova lista con correzione gap e predisposizione delle risposte standard (anche per il “clean check”).

Il nuovo modello di controllo non si “subisce”: si prepara. Beneggi e Associati affianca imprese di autotrasporto e logistica in pre-audit sulla lista INL, allineamento procedure (tempi di guida, lavoro mobile, distacco), integrazione sistemi e dossier di conformità pronto per l’ispezione. Se vuoi trasformare un rischio in vantaggio competitivo, partiamo da qui.

 

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