Ires premiale 2025: come beneficiare dell’aliquota agevolata del 20%

Come beneficiare dell’Ires premiale nel 2025: requisiti, investimenti, vincoli patrimoniali e vantaggi fiscali per le imprese

 

Con l’introduzione dell’Ires premiale per il 2025, la Legge di Bilancio (L. 207/2024, commi da 436 a 444) segna un passo strategico verso una fiscalità orientata alla crescita. Le imprese che investono in innovazione e capitale umano possono accedere a una riduzione dell’aliquota Ires dal 24% al 20%. Un beneficio concreto, ma vincolato a condizioni precise e monitorate da un apparato normativo articolato. In questo articolo, analizziamo requisiti, vincoli patrimoniali, investimenti ammissibili e rischi di decadenza, offrendo un quadro operativo per imprenditori e manager.

Soggetti beneficiari
Possono beneficiare dell’Ires premiale i soggetti Ires residenti, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, purché in regime ordinario di contabilità analitica. Sono escluse le imprese in liquidazione e quelle che determinano il reddito con criteri non analitici (es. imprese agricole in base catastale). Le imprese in concordato con continuità aziendale restano invece ammesse.

Vincoli patrimoniali
Il primo requisito riguarda l’utile 2024:

  • Almeno l’80% deve essere accantonato in riserve non distribuibili.
  • Almeno il 30% dell’utile accantonato (e comunque non meno del 24% dell’utile 2023 o di 20.000 euro) deve essere destinato a investimenti rilevanti.
    La distribuzione della riserva accantonata entro due esercizi comporta la perdita del beneficio (recapture).

Esempio: utile 2024 di 100.000 euro, utile 2023 di 150.000 euro. Accantonamento 80.000 euro. Il 30% = 24.000 euro; il 24% del 2023 = 36.000 euro. L’investimento minimo è pari a 36.000 euro.

Investimenti rilevanti
Sono ammissibili gli investimenti in:

  • Beni materiali e immateriali 4.0 e 5.0 previsti dalla L. 232/2016 e dal DL 19/2024.
  • Beni per l’autoproduzione di energia destinata all’autoconsumo.
    Non sono ammissibili le spese per formazione. I beni devono essere interconnessi per almeno la metà del periodo di sorveglianza quinquennale.
    La delocalizzazione o dismissione dei beni prima del termine comporta la perdita del beneficio.

Incremento occupazionale
Le condizioni sono:

  • Nessuna riduzione delle ULA rispetto alla media dei 36 mesi precedenti.
  • Incremento di almeno l’1% (minimo 1 unità) dei lavoratori a tempo indeterminato.
  • Assenza di ricorso alla CIG (salvo eventi transitori ai sensi dell’art. 11, comma 1, lett. a), D.Lgs. 148/2015).

Beneficio fiscale
L’agevolazione consiste nella riduzione dell’aliquota Ires al 20%, ma con un limite: il risparmio d’imposta non può superare il costo degli investimenti rilevanti rimasti a carico dell’impresa, al netto di altri contributi.

Esempio: imponibile 2025 di 1.000.000 euro. Investimento rilevante = 20.000 euro. La riduzione massima (4%) si applica su 500.000 euro di imponibile. Beneficio massimo = 20.000 euro. Se parte dell’investimento è già coperto da credito d’imposta, il beneficio si riduce ulteriormente.

Perché agire ora
La misura è transitoria, vale solo per il 2025. Richiede pianificazione integrata tra risorse finanziarie, investimenti e gestione del personale. La sua applicazione deve essere supportata da consulenza strategica, pena la perdita del beneficio per inosservanza di obblighi puntuali.

Lo studio Beneggi e Associati affianca le imprese in questo percorso, assicurando l’analisi preventiva dei requisiti, la corretta documentazione e una visione d’insieme che consente di trasformare un incentivo fiscale in una leva di crescita strutturale.

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