Nel panorama fiscale italiano, il regime forfettario rappresenta una soluzione semplificata e vantaggiosa per molte partite IVA, ma non priva di insidie operative. Tra queste, una delle più sottovalutate riguarda la gestione di attività multiple esercitate sotto codici Ateco differenti. Questo aspetto, se non affrontato con la necessaria attenzione strategica, può portare a errori nella dichiarazione dei redditi e persino alla fuoriuscita involontaria dal regime agevolato.
Secondo il comma 55 della legge 190/2014, in caso di contemporaneo esercizio di più attività, ai fini della verifica della soglia di accesso o permanenza nel regime forfettario (attualmente fissata a 85.000 euro), occorre considerare la somma dei ricavi e compensi relativi a tutte le attività svolte, indipendentemente dal codice Ateco.
Determinazione del reddito: criterio di cassa e coefficienti di redditività
Il reddito imponibile nel regime forfettario si calcola applicando uno specifico coefficiente di redditività, differenziato per tipologia di attività, ai ricavi o compensi percepiti secondo il criterio di cassa. Tali coefficienti sono stabiliti nell’allegato 4 della legge 190/2014:
- Industrie alimentari e delle bevande: 40%
- Commercio all’ingrosso e al dettaglio: 40%
- Commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande: 40%
- Commercio ambulante di altri prodotti: 54%
- Costruzioni e attività immobiliari: 86%
- Intermediari del commercio: 62%
- Attività di alloggio e ristorazione: 40%
- Attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, finanziarie e assicurative: 67%
Quando il contribuente esercita attività con codici Ateco diversi, il reddito lordo imponibile si determina applicando a ciascun ricavo il relativo coefficiente, senza alcuna possibilità di utilizzare un valore medio.
Dichiarazione Redditi: compilazione corretta dei righi LM21
Ai fini della dichiarazione dei redditi, si presentano due scenari:
1. Attività appartenenti allo stesso gruppo
Se le attività svolte rientrano nello stesso gruppo di redditività, individuato secondo l’allegato 4, si possono sommare i ricavi e indicarli in un unico rigo del modello Redditi (quadro LM21), riportando il codice Ateco prevalente.
Esempio pratico: un contribuente vende sia frutta che carne al dettaglio in forma ambulante. Entrambe le attività rientrano nel gruppo “Commercio ambulante di prodotti alimentari e bevande” (coefficiente 40%). Si dichiara tutto in un solo rigo.
2. Attività con coefficienti diversi
Se le attività rientrano in gruppi differenti, il contribuente deve compilare un rigo distinto per ciascun gruppo, applicando il relativo coefficiente di redditività.
Esempio pratico: un soggetto esercita attività di consulenza grafica (coefficiente 67%) e vende gadget in forma ambulante (coefficiente 54%). In questo caso, andranno compilati due righi distinti nel modello Redditi.
Novità ATECO 2025 e regime transitorio
Dal 2025 sono stati introdotti i nuovi codici Ateco 2025, ma secondo l’articolo 1 del D.lgs. 81/2025, fino all’approvazione dei nuovi coefficienti elaborati secondo la nuova classificazione, resta valida la precedente classificazione Ateco 2007 ai fini della determinazione del reddito.
Pertanto:
- Il codice Ateco 2025 va indicato nella nuova colonna 4 del rigo LM21;
- Il coefficiente applicabile resta quello previsto per il corrispondente codice Ateco 2007.
Una gestione errata della codifica o della dichiarazione può generare errori formali o sostanziali con ripercussioni fiscali rilevanti.
Opportunità strategica: come agire con metodo
Un approccio superficiale nella gestione delle attività multiple può compromettere il vantaggio competitivo del regime forfettario. Serve una pianificazione analitica, soprattutto quando:
- si prevede di superare la soglia di 85.000 euro;
- si introducono nuove attività durante l’anno;
- si cambia codice Ateco;
- si valutano gli effetti contributivi e fiscali (INPS, detrazioni, imposte sostitutive).
Lo Studio Beneggi e Associati supporta professionisti e imprese nella strutturazione fiscale preventiva, nella verifica delle soglie di convenienza, e nella compilazione conforme dei modelli Redditi, per evitare errori e sfruttare appieno i margini di efficienza fiscale.