Nel panorama normativo italiano, le agevolazioni fiscali legate agli interventi edilizi rappresentano un’importante opportunità per proprietari e inquilini. Tuttavia, la complessità delle disposizioni e la continua evoluzione delle regole rendono questo ambito particolarmente insidioso. Con le modifiche normative in vigore dal 30 dicembre 2023, è fondamentale prestare attenzione non solo alla natura dell’intervento, ma anche alla correttezza formale dei documenti e dei pagamenti. Errori apparentemente secondari – come una causale errata in un bonifico o una voce sbagliata nella comunicazione all’ENEA – possono compromettere il diritto alla detrazione. Fortunatamente, in alcuni casi, esistono margini per rimediare.
Il nuovo perimetro delle detrazioni per barriere architettoniche
Una delle principali novità normative ha riguardato il perimetro del bonus barriere architettoniche. A partire dalla fine del 2023, questo beneficio è stato ristretto agli interventi su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Sono dunque escluse dalla misura agevolativa le spese sostenute per infissi, porte o altri elementi, anche se automatizzati. Per questi interventi, è ancora possibile accedere all’ecobonus o al bonus ristrutturazioni, entrambi con aliquote che nel 2025 si attestano generalmente al 50%, salvo casi particolari in cui si applica un’aliquota del 36%.
Cosa accade in caso di errore nella causale del bonifico
Il pagamento con bonifico parlante è condizione essenziale per accedere alle detrazioni fiscali. Questo strumento di pagamento è previsto dalla legge come modalità obbligatoria per accedere ai benefici fiscali e deve contenere dati specifici: il codice fiscale del beneficiario, la causale corretta, il riferimento alla norma agevolativa. Se per errore si indica, ad esempio, “bonus ristrutturazione” al posto di “ecobonus”, non tutto è perduto. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito in più occasioni che, purché il bonifico abbia comunque generato la ritenuta dell’11% da parte della banca o dell’ufficio postale, il diritto alla detrazione non viene meno. È quindi la sostanza (cioè il versamento corretto e tracciabile con ritenuta) a prevalere sulla forma, a patto che si possa ricostruire con chiarezza il collegamento tra pagamento e intervento agevolato.
La correzione della comunicazione ENEA
Un discorso simile riguarda la comunicazione all’ENEA, obbligatoria per gli interventi legati all’efficienza energetica. In alcuni casi, il contribuente compila la pratica indicando erroneamente il bonus sbagliato. Anche in questo caso, il sistema consente la modifica della dichiarazione, purché effettuata entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi in cui si utilizza la prima rata della detrazione (ad esempio, per spese sostenute nel 2025, la scadenza sarà ottobre 2026). La procedura di correzione richiede l’accesso all’area personale del portale ENEA, la selezione della pratica errata e la sua rettifica attraverso il modulo online.
Esempio pratico: cosa fare in caso di doppio errore
Immaginiamo un caso concreto: un contribuente commissiona la sostituzione degli infissi e l’installazione di una porta d’ingresso domotica, convinto di poter accedere al bonus barriere. Effettua due bonifici, indicando erroneamente uno come “ecobonus” e l’altro come “bonus ristrutturazioni”. Si accorge poi che nessuno dei due interventi rientra più nel perimetro del bonus barriere. In questo caso, la prima cosa da verificare è che la banca abbia comunque operato la ritenuta dell’11%. Se sì, le due spese potranno essere correttamente detratte, rispettivamente come ecobonus e bonus casa. Sarà però necessario aggiornare le comunicazioni all’ENEA, correggendo la natura dei lavori e mantenendo traccia sia della comunicazione originaria sia di quella modificata.
Conclusioni
Questi passaggi, sebbene consentano la regolarizzazione, comportano un aggravio operativo e l’esigenza di documentazione accurata. È quindi strategico prevenire tali situazioni, attivando un controllo accurato prima dell’avvio dei lavori e del pagamento delle spese. Non si tratta solo di rispettare la norma, ma anche di proteggere il valore di una detrazione che può arrivare fino a 48.000 euro per unità immobiliare.
In questo contesto, lo Studio Beneggi e Associati offre un supporto multidisciplinare, combinando competenze fiscali, legali e tecniche per accompagnare il contribuente in tutte le fasi: dalla verifica della conformità documentale all’assistenza nella predisposizione e correzione delle comunicazioni, fino all’eventuale contenzioso con l’amministrazione finanziaria.
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